A braccetto per i Giochi 2032 e il territorio del Chianti Patrimonio dell’umanità

Malagò con Giani il 22 novembre scorso in Consiglio Regionale

Firenze e la Toscana impegnate con i loro massimi rappresentanti istituzionali per sostenere le due candidature: Più facile forse quella per entrare nella prestigiosa Heritage List, ma Nardella e Giani rilanciano l’impegno per riportare le Olimpiadi in Italia

Firenze sostiene la candidatura del Paesaggio del Chianti Classico a patrimonio dell’Umanità Unesco. A dirlo è Cecilia Del Re, assessore al Turismo del Comune di Firenze dopo l’approvazione da parte della giunta regionale del protocollo tra Regione e i sette comuni interessati (Barberino Tavarnelle, Castellina, Castelnuovo Berardenga, Gaiole, Greve, Radda, San Casciano Val di Pesa) Consorzio Vino Chianti Classico e Fondazione per la Tutela del Territorio Chianti Classico per dare il via ufficiale al percorso di candidatura nella prestigiosissima Heritage list.

Una bella immagine di Cecilia Del Re

“Sosteniamo la candidatura, come riconoscimento del valore culturale rappresentato per il territorio e motore di sviluppo sostenibile anche in ambito economico e turistico – afferma Del Re – Come amministrazione del Comune capoluogo e sito patrimonio mondiale dell’Unesco lavoriamo per arrivare all’ampliamento delle aree tutelate a livello cittadino e metropolitano, anche nell’ambito del nuovo Piano Unesco in fase di elaborazione. L’inserimento del Chianti Classico andrebbe nella direzione di una sempre maggiore integrazione e condivisione di strategie di tutela e valorizzazione a livello territoriale ancora più ampio”. 

E sostegno forte anche alle Olimpiadi 2036 da portare in Italia, dopo l’assegnazione dei prossimi giochi olimpici a Parigi nel 2024, a Los Angeles nel 2028 e pochi giorni fa a Brisbane in Australia nel 2032, arriva dal Governatore toscano Eugenio Giani e dal sindaco di Firenze Dario Nardella che tornano a sottolineare il clamoroso errore compiuto a Roma dalla giunta guidata da Virginia Raggi ormai cinque anni fa quando disse di no ai Giochi da disputare nella Capitale. “Portare le Olimpiadi 2036 in Italia non deve restare soltanto un sogno – dichiara Giani -. La strada l’ha tracciata chi mi ha preceduto alla guida della giunta regionale, insieme al sindaco Nardella, al presidente Bonaccini e al sindaco di Bologna Merola. Ma per fare in modo che questo traguardo possa diventare un’ipotesi concreta sarà indispensabile la collaborazione di tutti gli attori in gioco, mettendo da parte interessi di parte e campanili. Quella data deve essere il ritorno di un evento che manca dal 1960 quando fu Roma ad ospitare per la prima, e unica volta nel nostro Paese i Giochi estivi. Sono convinto che grazie ad un gioco di squadra importante, Toscana ed Emilia Romagna ma anche altre città fuori dalle due regioni, tutti insieme siamo in grado di ottenere un risultato storico”.

Aggiunge Nardella: “Siamo contenti per il risultato dell’Australia ma non ci arrendiamo: dopo Stati Uniti e Oceania è molto probabile che le Olimpiadi tornino in Europa e come Regione Toscana e città di Firenze intendiamo andare avanti con tenacia e lavorare a una candidatura per il 2036. Ne parleremo al più presto con i nostri compagni di viaggio, il Presidente dell’Emilia Romagna e il sindaco di Bologna perché siamo convinti della forza della nostra proposta e della competitività dei nostri territori. Non ci aspettavamo che il Cio avrebbe deciso con così grande anticipo l’edizione del 2032 né avevamo avuto comunicazioni dal Coni che era pienamente a conoscenza della candidatura di Firenze, Bologna e delle due regioni. Ci auguriamo che il Comitato sarà convintamente al nostro fianco in questa nuova sfida che vogliamo intraprendere con più energia di prima”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.