A Castel Ruggero si producono i migliori oli Dop del Chianti ​

L’azienda, incastonata tra Bagno a Ripoli e Greve, ha battuto in Giappone la concorrenza agguerrita di altri venti Paesi. E si espande con 2.800 nuovi ulivi piantati in questi giorni

Il miglior olio Dop del Chianti Classico al mondo? Facile, è quello prodotto a Castel Ruggero nell’omonima azienda incastonata tra i Comuni di Bagno a Ripoli e Greve in Chianti. Lo certificano ledue medaglie d’oro conquistate all’ultima edizione del Japan Olive Oil Prize di Tokyo. La competizione, tra le più prestigiose a livello globale per il segmento, ha visto sfidarsi oli provenienti da 20 Paesi diversi giudicati da un panel internazionale di esperti. I riconoscimenti sono andati agli oli “Ruggente” e “Idea”. Il successo, peraltro, bissa quello ottenuto non più tardi di un anno fa, sempre al Joop. 

“Ogni volta che partecipiamo ad un concorso internazionale – commenta il proprietario dell’azienda, Clemente Pellegrini Strozzi – portiamo a casa risultati prestigiosi. Era già successo un paio di settimane fa, in occasione della New York Olive Oil Competition, ed è accaduto ancora. Ci riusciamo ricorrendo a procedimenti agronomici che fanno leva sulla qualità, sfruttando i principi del precision farming e aderendo ai protocolli dell’agricoltura biologica. Questo ci consente di adeguare la tradizionale coltivazione toscana di qualità alle esigenze del mercato, che richiede una stabilità quantitativa del prodotto”. 

Adagiata su dolci colline composte di terreni argillosi ed esposta prevalentemente al sud, la proprietà racconta una storia di agricoltura ininterrotta le cui tracce si trovano fin dal XV secolo quando era abitata dalla famiglia Alamanni. “La peculiarità del terreno – prosegue Pellegrini – facilita la nostra mission: le argille, ad esempio, consentono alle piante di non andare in una condizione di stress termico radicale. In questo modo gli olivi lavorano sempre, producendo sostanze evolute che conferiscono un sapore unico al nostro olio”. Ma l’olio di Castel Ruggero ha anche un’altra caratteristica: quella di far bene alla salute a causa delle concentrazioni altissime di polifenoli antiossidanti che contribuiscono a ridurre le tipiche infiammazioni in cui incorre l’organismo. Caratteristiche peculiari, che hanno conquistato il Giappone.

“Ruggente”, autentica cartolina organolettica dell’azienda, è un olio connotato da un’alta ricchezza aromatica. “Cerchiamo di mantenerlo costante sotto il profilo gustativo di anno in anno. Le nostre colline sono dolci, molto calde di giorno e capaci di raffreddarsi in fretta quando arriva la notte. Un contrasto tra eleganza, armonia e intensità che si riflette nelle componenti aromatiche del prodotto”. 

“Idea”, invece, vuole descrivere l’annata e quindi cambia ogni raccolto: “L’agricoltura – conclude Pellegrini Strozzi – si evolve senza sosta. Ogni stagione propone sfumature e varietà differenti. Questo prodotto vuole raccontare la storia di un singolo anno: è un monovarietale di moraiolo raccolto interamente il 20 novembre, dunque molto tardivo. Un prodotto elegante, archetipo di un olio toscano che ha incassato un grande successo, al punto da andare esaurito”. 

Castel Ruggero Pellegrini – una produzione dal 4mila litri all’anno – intanto, rilancia: sui 25 ettari di terreno sono oggi disposte 3300 piante, ma proprio in questi giorni se ne stanno piantando altre 2800, adeguando, al solito, i sistemi dell’agricoltura moderna ai canoni della sostenibilità ambientale.

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