A pesca e a tartufi, ma anche per vedere figli e coltivare l’orto

Il Presidente della Regione Eugenio Giani

La nuova ordinanza del presidente Giani allenta la fascia rossa in Toscana in attesa del possibile ritorno in arancione il 4 dicembre. La rabbia di Confesercenti Imprese

Mettiamola così: a far la differenza potrebbero essere cercatori di funghi e pescatori. Professionali s’intende perché sennò il rischio che i toscani si trasformino in segugi finissimi, capaci di scovare l’esemplare più bello e unico anche in zone dove magari il preziosissimo tubero mai nemmeno per un attimo ha pensato di attecchire, oppure in predatori spietatissimi alla ricerca dell’ultima alborella rimasta, in un attimo diventerebbe altissimo.

Già perché il punto è proprio questo. Il Governatore Toscano Eugenio Giani, come del resto aveva ampiamente promesso e annunciato, ha firmato una nuova ordinanza che allenta le prescrizioni da tenere per limitare in contagio da Coronavirus in attesa di sapere quale sarà il destino della Regione: tradotto se dal 4 dicembre saremo di nuovo arancioni o come spera qualcuno addirittura in fascia gialla per Natale (ma con oltre mille nuovi casi al giorno e 1.300 decessi nell’ultimo mese  sembra alquanto improbabile).

Dunque il provvedimento consente gli spostamenti in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione per raggiungere seconde case, camper, roulotte e imbarcazioni di proprietà per manutenzioni e riparazioni. Ci si potrà inoltre spostare in un comune limitrofo per acquistare prodotti necessari alle proprie esigenze o per maggiore convenienza economica, per andare a trovare i figli presso l’altro genitore, per coltivare il terreno per uso agricolo e l’attività diretta alla produzione per autoconsumo (orti urbani e similari).

“Si tratta di un’ordinanza interpretativa – spiega Giani – in attesa del rientro in zona arancione, che dovrebbe essere confermato il 4 dicembre dal Ministro Speranza con apposito atto. Abbiamo i numeri per adottare misure più morbide e per rispondere alle concrete necessità del nostro territorio. Le nuove regole vanno in questa direzione. Se continueremo a comportarci, tutti quanti insieme, con senso di responsabilità, rispettando le misure basilari anti Covid, possiamo farcela. Il popolo toscano, anche se messo a dura prova, sta dando un grande esempio di senso civico e di ammirevole capacità collaborativa”.

E finalmente eccoci al punto tanto atteso: ci si potrà muovere fuori dal comune di residenza per raccogliere funghi e tartufi, e per praticare la pesca. Entrambe professionali, come detto altrimenti chissà cosa potrebbe succedere. Si potranno poi accudire gli animali allevati e si potrà anche portare Fido oppure il nostro amato micetto dal toelettatore perché questo tipo di attività (sicuramente fondamentale rispetto alle altre…) potrà essere riaperta. C’è un capitolo dell’ordinanza che riguarda anche i corsi di formazione professionale. Stage e attività di laboratorio verranno consentiti in presenza, tutte gli altri no. Scuole di musica, pittura, fotografia, teatro, lingue straniere e altri corsi (compresi gli esami eventuali) saranno svolti a distanza se in collettiva oppure in presenza se individuali. Naturalmente bisognerà avere con sé l’autocertificazione compilata e motivata per spostarsi in caso di controlli.

Ma l’ordinanza provoca la reazione rabbiosa di Jacopo Ferretti, segretario generale di Confartigianato Imprese Firenze: “Cani a fare la toelettatura sì e le persone dall’estetista no: ci auguriamo sia stata una spiacevole dimenticanza,  che comunque ha fatto arrabbiare molto i titolari dei centri estetici”. Siamo felici che le imprese di toelettatura siamo aperte, era tra le richieste di Confartigianato, ma i centri estetici, al pari, sono in grado di aprire in tutta sicurezza. Chiediamo al presidente della Regione Toscana un immediato ampliamento dell’ordinanza per consentire un po’ di respiro al settore e recuperare questo che, ci auguriamo, sia stato un errore”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.