“Affermazioni gravi e inquietanti”. Altro scontro Nardella-Commisso

Così il sindaco fiorentino dopo l’intervista rilasciata dal presidente Viola in cui alludeva a “consigli interessati” ricevuti sullo stadio. E per limitare le criticità del Franchi il Comune stanzia 1,225 milioni di euro

Affermazioni gravi e inquietanti”. Dario Nardella non ha mandato giù la lunga intervista rilasciata oggi al Corriere Fiorentino dal presidente della Fiorentina Rocco Commisso. In particolare nel passaggio dove senza troppi fronzoli e riguardi, come è nello stile ruvido del tycoon italo-americano, il patron Viola alludeva a suggerimenti più o meno interessati che avrebbe ricevuto quando si è trattato di mettere mano allo stadio. E così per l’Artemio Franchi continua a non esserci pace. Ma a questo punto anche fra i due principali attori delle querelle infinita che ha come protagonista il vecchio Comunale.

Sembrano lontani i tempi dei sorrisi fra il sindaco Nardella e il patron Viola Rocco Commisso

Dovresti prendere questo architetto, dovresti chiedere a questa impresa. Per i seggiolini potresti sentire Tizio, per le strutture Caio, per i lavori Sempronio. No scusate con i miei soldi decido io, e se devo spendere io allora voglio avere il controllo su tutto”. Queste le parole di Commisso.

E Nardella è andato letteralmente su tutte le furie. “Le affermazioni del patron della Fiorentina in merito a suggerimenti ricevuti sono oggettivamente gravi e inquietanti. Credo che, se così fosse davvero, dichiarazioni del genere dovrebbero essere sostanziate con indicazioni precise di nomi e di fatti, soprattutto per consentire a me o ad altri amministratori pubblici di intervenire tempestivamente e drasticamente per garantire procedure e comportamenti trasparenti e corretti, e rilevare eventuali fatti da denunciare alle autorità giudiziarie”.

Così il primo cittadino fiorentino, e non si sono fatte attendere le reazioni delle forze politiche in Consiglio. In particolare per Alessandro Draghi (FdI) e Federico Bussolin (Lega Salvini) “Le affermazioni di Commisso sono “gravissime, e rappresentano un campanello d’allarme che non possiamo ignorare. Un investitore importante per la città di Firenze non può e non deve essere ‘spolpato’ dagli appetiti di affaristi senza scrupoli. Benché il patron viola abbia successivamente chiarito che non si riferiva a politici nelle sue affermazioni, come centrodestra a Palazzo Vecchio, vigileremo attentamente per accertarci che non ci siano amministratori pubblici tra gli alacri ‘suggeritori’”. Commisso ha poi replicato dicendo che non si riferiva al Comune ma tant’è, e l’ennesimo botta e risposta si era già consumato.

Lo stadio Artemio Franchi

Intanto lunedì prossimo riprenderanno i saggi, le verifiche e le analisi puntuali degli elementi strutturali più significativi al fine del raggiungimento del migliore livello di conoscenza strutturale dello stadio Franchi. La relazione commissionata all’Università dal Comune aveva sottolineato alcune criticità dal punto di vista della vulnerabilità sismica dell’impianto e da quello statico, cioè di resistenza della struttura, consigliando una “limitazione della capienza dello stadio per consentire la prosecuzione della fruibilità dello Stadio in sicurezza da parte del pubblico”. A titolo puramente cautelativo il Comune ha dunque deciso di limitare la capienza del complesso al 60% di quella attualmente in vigore fino al completamento delle indagini in corso, tenuto conto che comunque in questo periodo lo stadio non è fruibile per disposizioni Covid.

Ma ha anche programmato una serie di investimenti sul Franchi per la risoluzione delle problematiche statiche e la ripresa del calcestruzzo degradato delle gradinate. Un primo intervento pari a 300mila euro è già stato approvato nella Giunta di ieri insieme ad altri 225mila euro stanziati per l’adeguamento antiscivolo della pavimentazione esterna dello stadio. Un secondo intervento pari ad 700mila euro è stato previsto nel 2021.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.