Alla Pergola va in scena il capolavoro dimenticato

L'Ensemble "I Musici del GRan Principe" con in primo piano il maestro Samuele Lastrucci

Storia e spettacolo si intrecciano il 9 febbraio con la riproposizione dopo oltre tre secoli e mezzo di “Ercole in Tebe”, la festa musicale per le nozze di Cosimo III con Margherita Luisa d’Orleans che segna anche l’inaugurazione pubblica del teatro fiorentino

Un momento della conferenza stampa di presentazione

Storia e spettacolo tornano a intrecciarsi a Firenze per un evento che non ha precedenti e che riporta indietro di oltre 360 anni, grazie all’iniziativa che vede insieme Comune di Firenze, Fondazione Teatro della Toscana, Museo dei Medici e Istituto Francese, il contributo della Fondazione Anna Maria Luisa de’ Medici e la collaborazione degli Amici della musica. L’appuntamento è fissato per mercoledì 9 febbraio, alle ore 20.30 al Teatro della Pergola di Firenze, quando andrà in scena Ercole in Tebe, festa teatrale in musica per le nozze di Cosimo III con Margherita Luisa d’Orleans, riproposta in forma di concerto dopo oltre tre secoli e mezzo dal coro e dall’orchestra de I Musici del Gran Principe diretti dal maestro Samuele Lastrucci, per la regia di Massimo Pizzi Gasparon Contarini e con un cast che annovera, tra gli altri, anche il cantante di caratura internazionale Filippo Mineccia.

“Siamo felici di ospitare al Teatro della Pergola Ercole in Tebe, a 360 anni dall’inaugurazione pubblica del Teatro – spiega Tommaso Sacchi, presidente della Fondazione Teatro della Toscana, già assessore alla cultura fiorentino, ruolo adesso ricoperto a Milano – che avvenne proprio con questa Festa Teatrale di Giovanni Andrea Moniglia e Jacopo Melani. Oggi è possibile riproporre l’opera grazie al Museo de’ Medici e con la collaborazione degli Amici della Musica. La serata vedrà anche la partecipazione dei giovani attori Francesco Grossi e Filippo Lai, due dei nostri diplomati al Corso per Attori Orazio Costa e membri dell’Associazione dei Nuovi”.

Tutto nasce dalla scoperta di quattro copie (in tre diverse biblioteche, ovvero alla Forteguerriana di Pistoia, alla Vaticana di Roma e alla Nazionale di Parigi) dello spartito originale dell’opera di Melani che fu presentata per la prima volta il 12 luglio 1661 nel Teatro della Pergola di Firenze realizzato da Ferdinando Tacca grazie al patronato del Cardinale Giovan Carlo de’ Medici, fratello di Ferdinando II. Il risultato fu un vero e proprio kolossal teatrale di cinque ore per il quale furono ingaggiati più di 300 interpreti e utilizzate 12 scenografie. Si trattò di una delle manifestazioni più emblematiche del Seicento fiorentino, che riprendeva la lunga tradizione degli spettacoli di corte fiorentini. Solo che stavolta fu anche la location a rappresentare la vera novità: perché Ercole in Tebe coincise con l’inaugurazione pubblica del Teatro della Pergola di Firenze – già parzialmente funzionante sin dal 1657, ma solo per iniziative degli accademici o per eventi carnascialeschi -, quando fu mostrata a tutti una nuova forma di teatro, quello che poi sarebbe diventato “all’italiana”.

Dopo quella storica “prima”, l’opera non fu mai più replicata fino al momento della scoperta delle quattro copie dello spartito originale che ne hanno permesso una rielaborazione in forma di concerto fortemente voluta da Samuele Lastrucci. “Ercole in Tebe – conclude Lastrucci – è un’occasione straordinaria. È la dimostrazione che con la tenacia anche in Italia il merito può avere la meglio. Ercole in Tebe è una storia a lieto fine iniziata con un gruppo di giovani che fa ricerca e che – alla fine di un percorso a ostacoli dove regnano burocrazia e particolarismi – riesce dopo tre secoli e mezzo a riportare a casa sua un capolavoro dimenticato”. I biglietti sono disponibili sul circuito Ticketone e vanno da 26 a 14 euro; previste riduzioni per i membri di associazioni, per i residenti del Quartiere 1 e per gli studenti del Conservatorio Cherubini di Firenze.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.