Armentano (Pd): “Andiamo avanti su stadio e riqualificazione di Campo di Marte”

Amarezza diffusa tra i vari gruppi politici dopo la decisione della Uenione Europea. Dardano: “Progetto era per un impianto moderno e per recuperare una zona importante della città”. Gianassi: “Ue e Governo italiano perdono credibilità”

Il progetto del restauro del Franchi e della riqualificazione di Campo di Marte va avanti lo stesso. Anche se i fondi UE, quei 55 milioni poi portati a 71 a causa della lievitazione  dei prezzi, sono irrimediabilmente perduti. A pensarla così è il capogruppo Pd in Consiglio Nicola Armentano che sottolinea la grande amarezza per la decisione assunta dalla task force Pnrr della Unione Europea.

Nicola Armentano (Pd)

“Vorrei ricordare – dice – che il programma per la ristrutturazione dell’impianto del Campo di Marte è già stato avviato da tempo e non ci fermeremo. Siamo convinti che lo stadio della Fiorentina debba essere ristrutturato, così come tutta la zona adiacente, secondo i progetti già presentati. Non possiamo permetterci di non andare avanti con quanto è già stato deciso. Firenze è parte del piano di candidatura degli Europei di Calcio 2032. Firenze e la Fiorentina hanno bisogno di uno stadio “europeo”. Non possiamo presentarci con un impianto obsoleto ed inadeguato. Non raggiungere questo obiettivo sarebbe un danno grave per responsabilità che non ci appartengono”. E aggiunge: “Andiamo avanti per recuperare un impianto che è anche un monumento nazionale vincolato dallo Stato e per riqualificare tutta la zona del Campo di Marte. Confidiamo nel lavoro di chi oggi è al Governo del Paese affinché sostenga questo progetto. Auspico un impegno collettivo per non disperdere un percorso già avviato”.

Alessandro Draghi (FdI)

Convinti che adesso comincerà lo scaricabarile delle responsabilità sono i Fratelli d’Italia con Alessandro Draghi e Jacopo Cellai i quali esprimono un forte rammarico per i 55 milioni perduti: “Firenze – sottolineano – subisce un danno di 55 milioni di euro. Noi non possiamo fare altro che unirci ai ringraziamenti fatti dal Sindaco al Ministro Fitto ed al Governo Meloni invece per l’impegno messo su Firenze. Come sempre noi anteporremo a qualsiasi polemica politica il bene della nostra città. In una recente interrogazione comunale avevamo chiesto se ci fossero progetti alternativi cantierizzabili in tempo utile per non perdere questi fondi nel caso di una risposta negativa dell’Europa. La vicesindaca Bettini non ci aveva dato purtroppo speranze sulla possibilità di spendere in un altro modo i soldi derivati da questa opportunità. Sappiamo che non esistono al momento alternative di riserva. Peccato davvero aver perso così 55 milioni”.

Un ringraziamento al primo cittadino fiorentino per il lavoro svolto arriva infine da Mimma Dardano (a destra), capogruppo della Lista Nardella. “Sono veramente dispiaciuta per la decisione di ritirare le risorse già assegnate per la riqualificazione dello Stadio Franchi e per la rigenerazione urbana dell’intero quartiere di Campo di Marte. Firenze subisce un grave danno. Una scelta ingiustificabile nonostante il Sindaco Dario Nardella, e tutta l’Amministrazione comunale, avessero rispettato i tempi imposti dalle regole europee. Noi non ci arrendiamo e chiediamo di non fermare la procedura di gara pubblica già avviata. Lo stadio Artemio Franchi deve essere rimodernato. Il progetto che ha portato avanti il Sindaco Nardella è per dotare la città e la Fiorentina di un impianto moderno e funzionale alle necessità di oggi e per recuperare una zona importante della città: Campo di Marte. Siamo certi che una soluzione verrà trovata con il sostegno di tutti, compreso quello del Governo Nazionale”. 

Federico Gianassi

Infine il deputato Pd Federico Gianassi, già assessore al bilancio nella giunta Nardella: “Con la decisione di ritirare a Firenze le risorse di circa 55 milioni di euro già assegnate l’Unione europea – scrive in una nota – il Governo italiano perdono credibilità“. Secondo Gianassi i fatti erano chiarissimi: 1) l’Unione europea ha approvato nel luglio 2021 il PNRR che trasferisce agli Stati grandi risorse anche per la riqualificazione degli immobili pubblici; 2) il Governo italiano nel novembre 2021 ha messo a disposizione le risorse ricordando che tra gli immobili pubblici ci sono anche gli impianti sportivi; 3) il Comune di Firenze ha partecipato al bando e ha ottenuto 55 milioni per la ristrutturazione del Franchi che è pubblico e supervincolato dalla Sovrintendenza; 4) il Governo ha approvato il finanziamento nell’aprile 2022; 5) il Comune di Firenze di conseguenza ha investito energie e risorse per fare presto e bene.

È gravissimo e inaccettabile – conclude – che un anno dopo il finanziamento sia revocato. Non è concepibile che l’Unione europea cambi le carte in tavola e non è ammissibile che il Governo italiano non sia in grado di difendere le risorse che i precedenti governi hanno lasciato in eredità al Paese. Ora il Governo deve correre ai ripari e assicurare che la procedura in atto, già finanziata dal Ministero della Cultura, sia portata a buon fine assicurando le risorse che servono.  Firenze non accetterà di subire gravi danni prodotti dalle inadeguatezze di altri”.

 Su Twitter l’ex sindaco ed ex premier Matteo Renzi assesta un ulteriore calcio al suo ex pupillo ribadendo la sua posizione contraria al progetto e lancia la palla nel campo del club viola: “L’Unione europea conferma quello che tutte le persone di buon senso hanno sempre pensato. Non si possono usare i soldi del Pnrr per rifare lo stadio della Fiorentina. I soldi dell’Europa devono andare alle case popolari e alle scuole, non per gli stadi di Serie A. Adesso c’è solo una strada: autorizzare la Fiorentina a fare i lavori al Franchi a proprie spese seguendo il progetto che la società ha già presentato con l’abbattimento delle curve». 

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.