Boeri e gli altri: i possibili concorrenti per il restauro del Franchi

Studi di architettura nazionali e internazionali al lavoro per presentare le loro idee al concorso per riqualificare lo stadio e contestualmente Campo di Marte. 68 fin qui le richieste di informazioni presentate. Ma Sinistra Progetto Comune critica la Giunta e si chiede “Quale sia l’idea di fondo dell’amministrazione per il quartiere”

Cosi immaginava la copertura del Franchi il progetto dello Studio Bandini

Le richieste di informazioni fino a questo momento sono 68, ma potrebbero anche aumentare dato che il termine di scadenza è il 6 settembre prossimo. Secondo indiscrezioni ricorrenti ci sarebbe Stefano Boeri, autore dello stupefacente e pluripremiato “Bosco Verticale di Milano” che ha già collaborato in passato con l’amministrazione, ma anche Norman Foster che ha già progettato la stazione dell’Alta velocità a Firenze e l’immancabile Marco Casamonti con il suo studio Archea (quello per intenderci che voleva demolire curve, scale elicoidali e tribune spostando anche l’impianto…). Massimiliano Fuksas, che sembrava poter essere interessato, pare poi abbia che deciso di soprassedere. Mentre Matt Rossetti, che nel suo palmares ha il Dignity Health stadium di Carson, in California, dove giocano i Los Angeles Galaxy, lo stadio da tennis Grandstand nel Queens a New York e pure il progetto per il nuovo stadio di Venezia potrebbe anche lui entrare nella partita.

I principali studi di architettura, ingegneria e progettazione italiani ed esteri sono al lavoro per presentare le loro idee al concorso internazionale per restaurare lo stadio Franchi e contestualmente riqualificare Campo di Marte. Il bando è in due fasi. Le otto migliori passeranno alla seconda fase. I requisiti di partecipazione sono ben precisi e sono ammesse forme aggregative. Palazzo Vecchio in questa prima fase garantisce una segretezza assoluta, peraltro ribadita anche nel bando stesso. Tanto che ai sopralluoghi già svoltisi al Vecchio Comunale, i nomi dei potenziali interessati pare siano finiti direttamente in una busta chiusa.

Ma in corsa non ci sono soltanto grandi studi e grandi gruppi specializzati. Sono presenti anche giovani architetti e ingegneri che hanno provato a mettersi  insieme per cercare di raggiungere quegli 8 milioni di fatturato per poter partecipare alla selezione. Del resto l’occasione è più che ghiotta: oltre a poter lavorare su uno dei monumenti più conosciuti dei primi 30 anni del Novecento architettonico con una commessa da più di 12 milioni di euro, c’è anche in palio un premio di 1,250 milioni per il progetto che verrà selezionato.

Ieri, in commissione urbanistica e sport congiunta, la Giunta e il direttore generale Giacomo Parenti hanno illustrato il bando confermando che a marzo dell’anno prossimo i vincitori saranno noti. Contemporaneamente è stato illustrato il quadro di contorno al progetto caratterizzato dalla presenza di nuovi sistemi di mobilità sostenibile (treno, tramvia e piste ciclabili) e di nuovi parcheggi che consentiranno di trasformare molte delle attuali aree di parcheggio attorno allo stadio in aree a verde e di connessione. La conclusione dell’intervento, legata anche alla scadenza dei fondi raccolti dal Comune, è prevista entro la fine del 2026. Critiche da Sinistra progetto comune: “La documentazione ci pare evanescente e i tempi troppo stretti. Ci viene da dire che la vittoria da parte di uno studio come quello di Casamonti non ci stupirebbe. Che fine hanno fatto le promesse del Sindaco pre-Covid-19 sull’uso di risorse comunali, ora che al 50% il bando è coperto dalla sponsorizzazione della Fondazione Cassa di Risparmio e da Banca Intesa? Qual è l’idea di fondo del futuro di Campo di Marte e che ruolo avrà il consiglio comunale rispetto agli ampi margini lasciati alla progettazione, anche in modo improprio? Che tipo di mobilità è ipotizzata, concretamente?

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.