Campioni e potenti, gente comune e bidoni: Roberto Ghiretti racconta l’epopea del volley

da sinistra: Ghiretti, Salemme, Vannucci, Nencini, Fanfani

Per tutti il “Ghiro”, primo general manager professionista che negli anni Novanta con Parma ha vinto tutto quello che si poteva vincere, adesso si racconta in “Io lo conoscevo bene” scritto col suo amico Leo Turrini

Pubblico delle grandi occasioni ieri nel tardo pomeriggio presso la  Sala Stampa di Palazzo Wanny in via del Cavallaccio per la presentazione del libro “Io lo conoscevo bene!” frutto di una lunga conversazione di Roberto Ghiretti con l’amico e giornalista Leo Turrini per raccontare una storia di sport, di passioni e di vita.

Dasinistra: Marchini-Sità-Ghiretti-Wanny-Di-Filippo-Taccetti-Cardullo-Modi-Morabito

Passioni sì, ma anche una grande ventata di nostalgia, quando al tavolo dei relatori hanno fatto la loro comparsa  Daniele Fanfani, Andrea Nencini, Piero Vannucci ed Erasmo Salemme mitici atleti dell’altrettanto mitica e pluriscudettata Ruini quando Firenze nel volley maschile dettava legge e soltanto Modena era in grado di resisterle e qualche volta prevalere. Di quel sestetto rimasto nell’immaginario dei tifosi fiorentini che tra il 1964 e il 1973 seppe assicurarsi ben cinque scudetti (tre di fila fra il 1970 e il 1973) mancava soltanto l’ispiratore del gioco che permetteva alle potenti schiacciate di Andrea nencini e alle combinazioni veloci di Erasmo Salemme di scardinare le difese avversarie: l’indimenticato palleggiatore Mario Mattioli, scomparso nel 2003, a cui adesso è intitolato il campo di gioco delle grande imprese dei biancorossi: il palazzetto Iti di via Benedetto Dei ribattezzato appunto Pala Mattioli.

L’indimenticato palleggiatore Mario Mattioli (foto di F. Mattioli)

In sala oltre a Ghiretti, grandissimo primo general manager professionista della pallavolo che negli anni Novanta a Parma in pratica ha vinto tutto quello che c’era da vincere e poi ha raccolto fortissimi consensi in altre piazze come ad esempio a Milano nella Mediolanum targata Silvio Berlusconi, Wanny Di Filippo ed Elio Sità, Presidente Bisonte Volley Firenze e amico di lunga data di Roberto Ghiretti, Cosimo Guccione, Assessore Sport del Comune di Firenze, Riccardo Agabio, Presidente FGI dal 2000 al 2016, Gianmarco Modi, Presidente FIPAV Toscana, Simone Cardullo, Presidente Regionale CONI Toscana, Gianni Taccetti, delegato CONI Firenze,  Francesco Conforti, Presidente Nazionale Ansmes ed Enzo Picchi ex arbitro internazionale di pallavolo, che ha diretto le squadre di Ghiretti in tantissime occasioni importanti. Ad introdurre la presentazione i giornalisti Giampaolo Marchini e Franco Morabito.

2023 11 14 Pres. Ghiretti

“Una serata gradevole, simpatica che mi ha fatto davvero molto piacere – ha poi detto al termine Ghiretti –  Un’altra tappa di questo tour in cui mi racconterò davanti ad amici e ad appassionati di volley e di sport. Stasera sono emozionato di avere accanto anche chi ha fatto la storia del volley prima di me, per questo ringrazio di cuore i quattro grandi atleti della Ruini Firenze. Un grazie speciale a Wanny Di Filippo che oggi ha dichiarato pubblicamente di aver chiamato la sede in cui siamo, Palazzo Wanny e non PalaWanny, ascoltando un mio suggerimento ed essere ascoltati da Wanny è un vero onore. Non cito tutti i presenti, ma li ringrazio di cuore di essere venuti”.

Io lo conoscevo bene” è una galleria di personaggi famosi e sconosciuti, campioni e bidoni, gente potente e gente comune tutti al centro del racconto dove il fiume carsico della memoria riporta tutto a galla, fra malinconie inevitabili e promesse che un futuro è già qui. “Quando lo sport è vita, forse il mondo diventa un posto migliore”, così inizia l’introduzione al libro, dedicato integralmente all’amore del “Ghiro” per lo sport, in particolare per il volley. In tutto il suo percorso, tra soddisfazioni e delusioni, Roberto Ghiretti non ha mai smesso di pensare e di sostenere che lo sport sia un valore sociale, un veicolo unico di aggregazione, integrazione, inclusione, solidarietà. Un racconto dal quale si evince una personalità forte, passionale, carismatica che a volte, in alcune circostanze può anche risultare “scomoda”. Le pagine scorrono con una scrittura fluida e ironica di cui solo Leo Turrini è capace, insieme a un protagonista che si svela come una persona innamorata del proprio lavoro. 

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.