Commisso: “Senza controllo neanche un soldo”

Prima conferenza stampa del Patron Viola dopo il suo rientro a Firenze con l’annuncio che fra dieci giorni vedrà Arup. Ma se il progetto di restyling del Franchi piaccia o meno è rimasto sospeso

Fra circa dieci giorni Rocco Commisso incontrerà i progettisti di Arup incaricati del restyling dell’Artemio Franchi e quella, secondo il patron viola, sarà la prima volta ufficialmente che vedrà il progetto così come è stato concepito e gli verrà spiegato cosa hanno intenzione di fare. A rivelarlo è stato lo stesso presidente viola al termine della prima conferenza stampa organizzata dal suo rientro a Firenze. L’incontro con i giornalisti si è svolto ieri pomeriggio allo Stadio ma la domanda finale, se il progetto presentato dal sindaco Dario Nardella in pompa magna piaccia o meno al club gigliato, è rimasta in qualche modo sospesa.

Particolare da non sottovalutare, Nardella e Commisso si sono visti ieri mattina a Palazzo Vecchio in un incontro definito cordiale ma senza che i due protagonisti lasciassero filtrare la benché minima dichiarazione. “ Prenderemo la decisione giusta al momento giusto. Il Sindaco – ha poi sottolineato Commisso – mi ha detto che dato che i soldi provengono dallo stato, in questo caso i tempi si dovranno rispettare. Tre anni fa dissi fast fast fast. Soldi ragionevoli e con controllo. Controllo vuol dire averlo dentro lo stadio. Se non me lo danno, si possono scordare i miei soldi. Se avrò il controllo sui ricavi, andrà bene; se ce lo avrà il Comune, no. Io non ho niente contro al Comune, non sono un politico, ma se vogliono i miei soldi allora dico: “Control, control, control”. Altro piccolo particolare da non sottovalutare, a Commisso soldi il Comune non gliene chiederà, salvo quelli per un eventuale affitto degli spazi commerciali o una concessione a 99 anni per l’utilizzo della struttura, perché i finanziamenti arriveranno dal Pnrr come è stato più volte detto dal sindaco Nardella.

Notizie non bellissime arrivano anche dal fronte del Viola Park (la nuova casa della Fiorentina) in corso di realizzazione a Bagno a Ripoli. “Le colpe – ha continuato il Patron – le dò ai miei, all’architetto ed a chi lavora dentro il Viola Park. Nigro, il costruttore, l’ho salvato. Se non era per me che mettevo soldi in più, non poteva continuare. La villa si è allagata dopo un temporale. So che io devo solo mettere i soldi, ma qui non sono pronti a darmi le infrastrutture come concordato. Prima di marzo non sarà finito, sposteremo tutte le squadre verso maggio, a campionati ormai finiti. La tranvia non ci sarà per due anni, i parcheggi mi promette il Sindaco Casini che saranno finiti a maggio o a giugno”.

La conferenza stampa è anche servita per fare il punto su questo avvio di stagione e Commisso tutto sommato è contento per la risposta che stanno dando tutte le squadre in viola, oltre alla prima squadra, nei diversi campionati. Ma ancora una volta non ha lesinato pesanti attacchi ai giornalisti e alla città, i primi accusati di criticare ferocemente ogni cosa e la seconda di parlare troppo e di concludere poco. “In dollari ho portato qui oltre 440 milioni. Quali sono le intenzioni di chi spende così tanto? C’ è qualcuno in Italia che ha messo questi soldi delle altre proprietà americane? Parlo di soldi loro… Eppure devo avere critiche: io, l’allenatore e i giocatori. Questo fa male alla società. Non mi sono piaciute affatto le critiche su Italiano e spero finiscano presto”.

Pentito di aver comprato la Fiorentina? “Non torno mai indietro sulle mie decisioni. Sono contento di aver speso tanti soldi, non sono contento solo delle critiche ingiuste. Qui mi chiamate l’americano, ma faccio presente che sono italiano prima di tanti di voi. Sono l’unico italiano delle proprietà americane. I soldi messi qui sono tutti miei, della mia famiglia. Per fare soldi, io dovrei vendere la Fiorentina a 400 milioni: non è facile. I fiorentini ricordino sempre quello che ho detto: se perdo 500 milioni, poi non vado a lavare i piatti. Non sarò mai condizionato nel dover vendere o meno la società”. Il suo sogno è quello di tutti i presidenti: vincere ogni anno il campionato. Ma si affretta a dire: “E’ un sogno non è un obiettivo… I ricavi della Fiorentina quest’anno sono 80 milioni, se questi non si alzano si vivacchia”. E chi ha orecchie per intendere intenda.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.