Così le mappe della Toscana del ‘500 dialogano con la Firenze di oggi

Riapre completamente restaurato il terrazzo delle Carte Geografiche che per il Granduca Ferdinando I simboleggiava la potenza territoriale dei Medici. Costo totale dell’operazione 700.000 euro, gran parte dei quali donati dai Friends of the Uffizi Galleries

Dario Argento ne La sindrome di Stendhal del 1996 ci girò la scena in cui la protagonista perde i sensi. Poi per un lunghissimo periodo, salvo una breve finestra nel 2014 per accogliere una mostra sulla Tavola Doria, è rimasto chiuso. Fino a questa mattina quando i lavori di restauro sono finalmente terminati e da domani anche il pubblico potrà ammirarne l’estrema bellezza.

È il Terrazzo delle Carte Geografiche agli Uffizi presentato per un curioso gioco di coincidenze nel giorno di avvio del Congresso Internazionale della Cartografia, organizzato proprio a Firenze. Il terrazzo si compone di due mappe murali della fine del Cinquecento, che occupano ciascuna una intera parete, con i nomi delle località vergati in oro: raffigurano rispettivamente il territorio fiorentino (detto dominio “antico”) e quello senese (detto dominio “nuovo”, perché ottenuto pochi anni prima). Una terza parete con l’isola d’Elba nel mar Tirreno; infine la ‘mappa’ più bella di tutte: grazie ad una grande finestra affacciata su Firenze, una veduta mozzafiato che abbraccia il cuore della città, dalla chiesa di Santa Croce, a piazzale Michelangelo passando per la basilica di San Miniato al Monte. Fu trasformato in spazio chiuso quando Ferdinando de’ Medici tornò da Roma, dove era cardinale, per diventare, con il nome di Ferdinando I, Granduca di una Toscana appena unificata dopo la vittoria di Firenze contro Siena. Per celebrare tale conquista e la grandezza della dinastia, fece ideare dal cartografo Stefano Bonsignori le mappe dei territori del Granducato, poi dipinte dal pittore Tommaso Buti. Un luogo speciale in Galleria, paragonabile alla Tribuna del Buontalenti, dove Ferdinando portava i suoi ospiti più illustri per stupirli con la rappresentazione della bellezza e della vastità dei propri domini riprodotti in scala 1:30.000 che per ampiezza già quasi ricalcavano la forma dell’attuale Toscana.

Su queste pareti – ha spiegato il direttore delle Gallerie Eike Schmidt – ammiriamo una spettacolare rappresentazione della Toscana, dove i nomi antichi di oltre 1200 tra città e borghi, anche i più piccoli e sperduti, sono elegantemente vergati in oro e spesso corredati della prima raffigurazione pittorica nota delle varie località. Tutti gli abitanti della regione possono riconoscere nelle grandi mappe degli Uffizi i luoghi a loro cari, le loro origini riscoprendo la storia del territorio e del suo paesaggio”.

Il restauro e il riallestimento del Terrazzo delle Carte Geografiche è stato un lavoro lungo e complesso di Gallerie e Opificio delle Pietre Dure. Oltre due anni la durata, per un costo complessivo di oltre 700mila euro, dei quali circa mezzo milione offerti dai Friends of the Uffizi Galleries, il ramo statunitense degli Amici degli Uffizi. Circa 50 gli specialisti coinvolti. Di particolare delicatezza le operazioni sulle mappe murali e i nove dipinti del soffitto: delle prime è stata ripristinata la cromia e la leggibilità anche della luminosa toponomastica in oro, mentre sui secondi l’intervento di recupero ha interessato sia i dipinti su tavola che le cornici decorate e dorate. Ristrutturata integralmente infine la pavimentazione, in cotto fatto a mano, che richiama quella originaria, dell’antico terrazzo vasariano. Il restauro architettonico e l’allestimento si devono ad Antonio Godoli (già architetto responsabile degli Uffizi), e la direzione scientifica dei restauri dei dipinti murali e su tavola ad Anna Bisceglia (curatrice della pittura del Cinquecento agli Uffizi).

“Finalmente, dopo vent’anni, possiamo riammirare la terrazza delle Carte geografiche – aggiunge la presidente degli Amici degli Uffizi e di Friends of the Uffizi Galleries Maria Vittoria Rimbotti -. Aver contribuito, assieme ai Friends of the Uffizi Galleries, alla restituzione al pubblico di questo gioiello del Cinquecento, ci riempie di soddisfazione”. La sala è anche dotata di dieci sedili per ammirare i dettagli delle carte geografiche e del soffitto. Per evitare assembramenti e garantire una visita sicura e piacevole, lo spazio è stato dotato vicino alla porta di un sistema computerizzato che regola automaticamente gli accessi fino a un massimo di venti persone.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.