Da camorrista a educatore: Cerullo racconta il suo riscatto

Domani alle 21 nel chiostro di via delle Panche l’incontro con lo scrittore moderato dal giornalista Stefano Fabbri

La copertina del libro di Cerullo “Diario di un buono a nulla”

Da camorrista ad educatore di bambini. Davide Cerullo è nato nella periferia di Napoli a Scampia, nel quartiere delle Vele dove proprio oggi verrà abbattuta quella Verde, simbolo dell’abisso per eccellenza. E la sua è una storia di malavita ma anche di riscatto perché sa benissimo quanto di buono ci può nonostante tutto in un ambiente degradato e abbandonato come quello. Nono di quattordici figli, dopo un’infanzia tutt’altro che facile all’età di 13 anni viene arruolato dalla malavita che lo conduce nell’ingranaggio infernale dell’organizzazione camorristica.

I rimorsi, il vuoto e l’insoddisfazione non gli danno tregua e così comincia a pensare a una possibilità di riscatto. Il percorso sarà duro e difficile, costellato da cadute e parecchie sconfitte. Ma alla fine Davide ce la fa, riesce a diventare un educatore che vuole aiutare i bambini a non fare i suoi stessi errori e a schivare le sirene della camorra  attraverso la creatività e la cultura. E anche uno scrittore di successo perché, come sostiene Erri De Luca, “Nessun potere ha la forza di imprigionare le parole”.

Davide Cerullo si racconta al giornalista Stefano Fabbri in un incontro in programma domani, giovedì 20 febbraio alle 21, presso il chiostro di via delle Panche in occasione della presentazione del suo libro “Diario di un buono a nulla” edito da Libreria Editrice Fiorentina. L’iniziativa è a cura di Eda Servizi, cooperativa aderente al Consorzio Co&So.

“Si tratta di un incontro a cui teniamo particolarmente  per il forte messaggio di umanità che porta con sé – commenta la presidente Francesca Caderni -.  Esperienze di vita come quella di Cerullo valorizzano il lavoro di educatore da ogni punto di vista, lo rende patrimonio comune e dalla forte valenza sociale. Lavorare in luoghi di frontiera, con un passato pesante sulle spalle, investendo sui bambini  è il segno di speranza più bello  per il futuro. La sua capacità di raccontare, rende la narrazione un potente strumento comunicativo e al tempo stesso educativo”.

Oggi Cerullo vive ancora a Scampia e qui ha fondato l’associazione “L’Albero delle storie” che promuove progetti educativi per i bambini e le loro famiglie.

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