E adesso a Santo Spirito si gioca anche a pallone

Sull'abside di Santo Spirito adesso si gioca anche a pallone

I residenti imbufaliti lanciano l’ennesimo urlo di rabbia: “Vogliamo scalinate e sagrato liberi e sparecchiati. Vogliamo la cancellata leggera che protegga la Basilica da vandali, incivili e ubriachi. Basta far vivere gli abitanti nell’orina”

Muri ormai corrosi dall’orina, pezzi di intonaco che si sbriciolano, le porte di accesso alla Basilica trasformate in lavagne di legno su cui iscrivere oscenità. E da ultimo, ciliegina sulla torta, anche due calci al pallone sull’abside della chiesa lato via Del presto di San Martino. Perché, vuoi negare o impedire questa innocente forma di divertimento? In fondo non si fa niente di male, a parte trovarsi e fare i propri comodi in uno spazio che invece meriterebbe il rispetto assoluto e non di essere “violentato” come ormai succede abitualmente e senza soluzione di continuità dalle orde degli amanti dello spritz e dello sballo alcolico a ogni costo.

Sono sempre i residenti di Piazza Santo Spirito a lanciare l’ennesimo grido di rabbia contro malamovida e assembramenti chiedendo con forza una volta di più l’installazione di una cancellata sul selciato, sotto alla scalinata, lungo tutto il perimetro della Basilica, e a protezione delle scalinate, sagrato e facciate della Basilica, che è fragile e va tutelata. Ma loro per risultare ancora più chiari ed evitare ogni tipo di fraintendimento usano una espressione semplice e nel contempo estremamente efficace:

“Vogliamo  scalinate e sagrato liberi e sparecchiati”. Nel senso ovviamente di di pulizia e sfollamento. Ma non solo, chiedono anche una vigilanza che vigili realmente e non permetta alle persone di fare pipì sulle facciate della chiesa e sulle loro case. “La cancellata – dice ancora una volta Camilla Speranza, portavoce del comitato – sarà la soluzione a cui il Comune non potrà dire di no. Gli abitanti respirano urina. La Basilica con le sue scalinate ed il suo sagrato vanno protette. È troppo fragile e continua ad essere devastata, corrosa e logorata da persone incivili che bivaccano a tutte le ore e da alimenti unti e residui alcolici. Le abitazioni e le automobili dei residenti di Santo Spirito vanno tutelate”. Il comitato rivolge anche un appello pressante all’amministrazione affinché non permetta ad avventori alterati di demolire ulteriormente scalinate, sagrato e facciate della Basilica e di fare vivere Basilica e abitanti in un lago di urina.

“La chiesa monumentale di Santo Spirito – continua – casca letteralmente a pezzi. La rampa dei portatori di handicap è inagibile. Cantierizziamo tutto il perimetro di novanta metri della Basilica, riportiamola agli antichi splendori e poi proteggiamola e delimitiamola con una cancellata leggera. La proprietà (Fondo Edifici del Culto) e il gestore-manutentore (il Comune) non si occupano minimamente di questa quotidiana distruzione a opera di ubriachi,  drogati e vandali. La Basilica necessità di urgenti interventi alle facciate, al sagrato e alle scalinate . Chi non interviene sarà corresponsabile della demolizione del monumento sacro del Brunelleschi”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.