“Giusto mantenere la zona rossa a Firenze”

Ordine dei Medici e Fondazione S.M. Nuova concordi: “Garanzia per la tenuta degli ospedali”. Intanto ci sono 1.222 nuovi contagi con altri 30 decessi. Diminuiscono però i ricoverati e i guariti sono 1.346 in più

Pietro Dattolo

“Per quanto difficile, condivido la scelta di non passare l’area del fiorentino in zona arancione”. Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine del Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze, non ha dubbi sulla decisione della Regione di mantenere in zona rossa le province di Firenze e Prato fino alle 14 di sabato 17 aprile. “Rimanere in rosso – aggiunge – è indubbiamente un sacrificio, ma è necessario per la salute delle persone. Una garanzia per i malati Covid e per la tenuta del sistema ospedaliero. In questa situazione ritornare in zona arancio per la provincia di Firenze sarebbe stato un rischio davvero eccessivo. Dobbiamo riuscire a frenare l’aumento di ricoveri”.

Sulla stessa linea Giancarlo Landini, presidente della Fondazione Santa Maria Nuova Onlus di Firenze: “Mantenere Firenze, Prato ed Empoli in zona rossa è un segno di responsabilità. La situazione nei nostri ospedali non consente assolutamente il passaggio in zona arancione. Abbiamo più di 500 pazienti Covid ricoverati tra noi e Careggi. Passare nel fiorentino alla zona arancione sarebbe stato un messaggio fuorviante alla popolazione. “C’è inoltre un dispiacere – prosegue Landini – per questo blocco dei vaccini. E’ triste vedere chiuso il centro Mandela Forum. Sappiamo che i vaccini sono l’unica arma che abbiamo e va perseguita con ogni sforzo. E se l’Europa non è in grado ad oggi di offrirlo, dobbiamo riuscire a reperirlo altrove”.

Intanto in Toscana sono 209.208 i casi di positività al Coronavirus, 1.222 in più rispetto a ieri. I guariti sono 1.346 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 175.788 (84% dei casi totali). L’età media dei 1.222 nuovi positivi odierni è di 44 anni circa. I ricoverati sono 1.952 (22 in meno rispetto a ieri), di cui 284 in terapia intensiva (2 in meno). Dall’inizio della campagna vaccinale, lo scorso 27 dicembre, sono state effettuate fino a questo momento 884.605 vaccinazioni fra prima somministrazione e richiamo. Oggi si registrano 30 nuovi decessi, 20 uomini e 10 donne con un’età media di 81,1 anni: 7 a Firenze, 2 a Prato, 6 a Pistoia, 2 a Lucca, 2 a Pisa, 3 a Livorno, 3 a Arezzo, 5 a Siena. Sono 56.996 i casi complessivi ad oggi a Firenze (375 in più rispetto a ieri), 18.658 a Prato (100 in più), 19.658 a Pistoia (100 in più), 11.921 a Massa (41 in più), 21.841 a Lucca (179 in più), 25.914 a Pisa (129 in più), 15.486 a Livorno (69 in più), 19.218 ad Arezzo (120 in più), 11.484 a Siena (74 in più), 7.477 a Grosseto (35 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.

La Toscana resta al 13° posto in Italia come numerosità di casi. Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 7.258 casi per 100.000 abitanti, Pistoia con 6.739, Massa Carrara con 6.219, la più bassa Grosseto con 3.403.
Complessivamente, 25.806 persone sono in isolamento a casa (132 in meno rispetto a ieri). Sono 28.237 (1.247 in meno) le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate.
Sono 5.662 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 1.790 a Firenze, 452 a Prato, 501 a Pistoia, 498 a Massa Carrara, 572 a Lucca, 614 a Pisa, 373 a Livorno, 380 ad Arezzo, 259 a Siena, 145 a Grosseto, 78 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.