I 50 anni del Banco, la relazione tra danza e matematica e l’Hymne à l’amour’ di Édith Piaf

Il Banco Del Mutuo Soccorso fotografato da Pierluigi Di Pietro

Tre appuntamenti da non perdere fra rock progressivo, danzatori che si muovono secondo sequenze numeriche e il viaggio “danzato” fra le canzoni, gli amori e gli abbandoni del celebre “passerotto” francese

Cinquant’anni di Banco del Mutuo Soccorso! Mezzo secolo di carriera che gli alfieri del prog rock italiano celebrano con un album dedicato all’”Orlando furioso” e un tour che domani mercoledì primo febbraio li porterà al Teatro Puccini di Firenze e giovedì 2 febbraio al Teatro Alfieri di Castelnuovo di Garfagnana (Lucca), dove Ludovico Ariosto ricoprì, per tre anni, l’incarico di Governatore della Garfagnana.

Il Banco del Mutuo Soccorso

Inizio ore 21. I biglietti sono disponibili sui siti www.bitconcerti.it e www.ticketone.it (tel. 892.101) e nei punti Box Office Toscana (www.boxofficetoscana.it/punti-vendita – tel. 055.210804).  Il Banco, capitanato dal carismatico leader Vittorio Nocenzi, proporrà per la prima volta dal vivo i brani di “Orlando: le forme dell’amore”, album epico e prova definitiva di come il rock prog tradizionale possa evolversi in una moderna nuova miscela di suono e spirito, e che fisserà nuovi parametri per gli appassionati di progressive rock.

I concerti saranno anche l’occasione per riascoltare i brani più famosi del repertorio storico del Banco tra cui la mitica “Moby Dick” forse in assoluto la canzone più famosa del gruppo. Con il nuovo album è un po’ come far ritorno in quello spazio ideale da dove spiccarono il volo, con la voglia di far ripartire questa storia fatta di musica, di idee, di diversità, di visioni e di sogni. Con Vittorio Nocenzi (pianoforte, tastiere e voce) che guida il Banco fin dagli esordi, nella formazione attuale che salirà sul palco spicca il debutto come secondo pianista-tastierista di Michelangelo Nocenzi, figlio di Vittorio e coautore delle composizioni dell’Orlando, rilanciando così la presenza delle due tastiere, da sempre una delle caratteristiche del BMS. Gli altri musicisti costituiscono un gruppo di artisti all’apice della loro maturità: Filippo Marcheggiani (chitarra elettrica) da trent’anni nel gruppo; Nicola Di Già (chitarra ritmica) con la band da diverse stagioni; Marco Capozi (basso) volto noto ai fan del prog per la sua militanza nel Balletto di Bronzo; Fabio Moresco (batteria) ex componente del gruppo rock progressive Metamorfosi; Tony D’Alessio (lead vocal), da anni nell’orbita Banco e che raccoglie l’importante eredità di Francesco Di Giacomo.

Una immagine di Coding Dance nella foto di Giampaolo Becherini

Individuare il momento perfetto in cui codice numerico e linguaggio artistico divengono tutt’uno. Da questa ricerca nasce “Coding Dance”, nuova produzione firmata Versiliadanza e COB Compagnia Opus Ballet ideata da Leonardo Diana,che ne firma anche le coreografie, in scena in prima assoluta sabato 4 febbraio ore 21.00 al Teatro Cantiere Florida (via Pisana 111R). Un lavoro incentrato sulla relazione tra danza e matematica dove linguaggi come il coding a blocchi e il machine learning vengono applicati alla scrittura coreografica per sviluppare nuovi sistemi di movimento. Otto danzatori sul palco si muovono secondo sequenze numeriche, funzioni matematiche, simmetrie, elementi geometrici, creando interazioni solo in apparenza caotiche che finalmente convergono in un perfetto andare all’unisono, in una costante ricerca dell’imitazione della natura. Spettacolo in audiodescrizione poetica per non vedenti grazie alla cura di Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello (info e ingressi: www.teatroflorida.it). In scena Giuliana Bonaffini, Ginevra Gioli, Gaia Mondini, Matheus Alves de Oliveira, Federic Zoungla, Valentina Sechi, Isabella Giustina, Luca Tomao.

“Lo spettacolo è una tappa di un progetto più ampio – racconta Leonardo Diana – partito nel 2019 da una fascinazione per la sezione aurea. Ne è nato uno studio che poi nel 2020 è diventato un vero e proprio spettacolo dall’omonimo titolo, “In Sezione Aurea”, andato in scena proprio al Cantiere Florida, e nel 2021 un duo, “Algoritmi”. Partire da un estremo rigore, da leggi, numeri e linee per raggiungere qualcosa di poetico non è per me tanto il concept alla base di un singolo lavoro, ma un nuovo modo di concepire la coreografia e la danza”.

Nel nuovissimo teatro di Fiesole (Largo Piero Farulli 1) debutta in prima nazionale Édith PIAF, hymne à l’amour’. Lo spettacolo del coreografo e danzatore Alberto Canestro, che nel 2004 a Firenze ha fondato la  Lyric Dance Company, torna sabato 4 e domenica 5 febbraio in una versione rinnovata, con nuova musica, nuovi costumi ed una nuova storia. Nuovi racconti danzati prendono vita dai testi e dalle note delle celebri canzoni di Édith Piaf, storie di amori e di abbandoni, personaggi bohémien che riportano agli anni d’oro della capitale francese.

“Piaf aveva un modo drammatico e molto graffiante di cantare l’amore. Ed è l’amore al centro di questo mio nuovo spettacolo, che si potrebbe chiamare anche Piaf in love”, commenta il coreografo. “Per lo spettatore sarà un viaggio emozionale e poetico dentro la musica e le canzoni di questa straordinaria artista, ambientato nel periodo storico in cui ha vissuto”. Farà dunque da sfondo la Parigi degli anni ’40 e ’50 del Novecento, una Parigi di lustrini e paillettes, con storie che si svolgono sulla rive gauche e parlano di incontri clandestini, di grandi passioni e di dolorosi distacchi, l’amicizia di Piaf con Marlene Dietrich, la forza di reagire alle avversità guardando sempre avanti. Una riflessione danzata sull’amore e sull’abbandono. Due gli appuntamenti : sabato 4 febbraio alle 21 e domenica 5 febbraio alle 17(info: https://www.lyricdancecompany.com/event/edith-piaf-hymne-a-lamour-2/). Biglietti sul portale di TicketOne o tramite il circuito box Office.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.