Il ‘Braccio fiorentino’ torna a splendere in via dei Cerchi

Luciano Artusi (a sinistra) e Michele Pierguidi misurano il "braccio fiorentino"

La riproduzione dell’antica unità di misura, in vigore dal 1781 al 1860, è stata realizzata dal maestro orafo Paolo Penko. Misurava 58,36 centimetri era applicata ai tessuti

Nella targa di via dei Cerchi è stata installato questa mattina il ‘Braccio fiorentino’, che per secoli è stata utilizzata nella nostra città come unità di misura. Realizzata dalla Bottega Orafa Paolo Penko è stata inaugurata dall’assessora alla cultura della memoria Maria Federica Giuliani, insieme al presidente del Quartiere 2 e consigliere speciale del sindaco alle tradizioni popolari fiorentine Michele Pierguidi, monsignor Vasco Giuliani, Luciano e Ricciardo Artusi e alļ’artigiano Paolo Penko. 

Il ‘Braccio fiorentino’, detto anticamente ‘braccio a panno’, misurava 58,36 centimetri e si divideva in 20 soldi, il soldo in 12 denari, il denaro in 12 punti. Questa dimensione era generalmente applicata alla misurazione dei tessuti di lana, seta e lino, e corrispondeva più o meno alla lunghezza media dell’arto superiore di una persona adulta: il ‘braccio’, appunto. Spesso sorgevano discussioni circa la misurazione delle stoffe fatte misurare furbescamente dai lanieri a loro giovani garzoni – che avevano ovviamente il braccio più corto – dando adito a contestazioni quando, controllate e rimisurate dagli acquirenti, si riscontrava la difformità della lunghezza. Affinché la corretta unità di misura venisse rispettata, fu deciso di realizzare barre di ferro o di bronzo della lunghezza di 58,36 centimetri (cioè del braccio) da affiggere nei mercati e nei luoghi dove erano specialmente concentrate le botteghe dei lanieri. Via dei Cerchi era una di queste e al numero civico 5, alloggiava l’esatta misura metallica del braccio fiorentino usata per gli opportuni riscontri.

Luciano Artusi, accanto a lui Maria Federica Giuliani e Monsignor Viola. Dietro: Ricciardo Artusi, Paolo Penko e Michele Pierguidi.

Per realizzare la nuova barra c’è voluto circa un anno di lavoro che ha visto Paolo e Alessandro Penko, Luciano e Ricciardo Artusi effettuare una serie di sopralluoghi e studi preparatori. “Il riposizionamento del ‘Braccio fiorentino’, con una preziosa lavorazione, è un momento importante – ha dichiarato l’assessora alle cultura della memoria Maria Federica Giuliani – perché in via dei Cerchi rivive una significativa traccia di quello che era il nostro passato, che è la storia della nostra identità e della nostra cultura. A Firenze anche quelli che sembrano degli anonimi solchi nel muro possono rivelarsi testimonianze di rilevanza storica da valorizzare e conservare”. Nel Granducato di Toscana si usò la misura del ‘Braccio fiorentino’ dal 1781, unificata a tutto il territorio, fino a quando con l’annessione al governo del re Vittorio Emanuele II, l’antiquato e scomodo sistema fu sostituito con quello metrico decimale.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.