Il Ferrara Food Festival celebra la pera

Il buonissimo frutto immortalato nei quadri di Albrecht Dűrer agli Uffizi e Bittino da Faenza a Cesena sarà il protagonista della kermesse enogastronomica che si svolgerà dal 5 al 7 novembre nella città estense

Sarà la pera, celebrata in due magnifici quadri, la “Vergine della pera “di  Albrecht Dűrer, esposto alla Galleria degli Uffizi di Firenze  e la “Madonna della pera “di Bittino da Faenza, conservato nella Pinacoteca di Cesena, uno dei prodotti DOP, protagonisti del Ferrara Food Festival, la rassegna enogastronomica che, tra il 5 e il 7 novembre,  unirà  cibo, cultura, tradizione e folklore. Il primo fine settimana di novembre, il cuore della città felsinea, sarà  infatti, animato da decine di eventi che culmineranno in una sfilata in costume storico, con giullari, sbandieratori e musicanti e, nelle disfide tra il cappellaccio di zucca emiliano e il tortello mantovano, tra i produttori di salami emiliano- romagnoli e tra le sfogline che, a colpi di matrarello, prepareranno in piazza, centinaia di chili di  tagliatelle. “L’obiettivo che ci siamo dati-dice il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri- è quello di costruire una vetrina delle qualità ferraresi e del territorio”.

“La rassegna- aggiunge l’assessore al turismo Matteo Fornasini-  è il culmine di un percorso fatto con la Camera di Commercio, l’associazione Strada dei vini e dei sapori e SGP Grandi eventi, per valorizzare il meglio della nostra terra che è ricca di eccellenze”. Ben 18 dei 44 prodotti DOP dell’Emilia Romagna sono ferraresi. Tra questi, assieme alla pera, i cui cenni storici risalgono al  1300, ci sono  l’aglio di Voghiera e Argenta, i vini delle sabbie, quelli nati da uve prodotte vicino all’Adriatico, su terreni sabbiosi, a pochi metri dal mare, il pane ferrarese ritorto, la zucca, il riso del delta del Po,  e il pampepato, dolce con canditi, cacao e spezie, preparato per la prima volta, nel 1600, in un convento  di suore, per i banchetti dei granduchi e per il desco papale. E proprio nel Castello dei Duchi d’Este il pubblico potrà visitare le stanze dove Lucrezia Borgia, “tesseva” i suoi intrighi  e poi, il  convento  del Corpus Domini, dove è sepolta. Stand con generi alimentari e prodotti DOP, IGP e DOC, e momenti culturali  per approfondire la conoscenza dei cibi, la loro storia e l’importanza che hanno avuto nei secoli.

Tra gli eventi in scaletta, anche diversi incontri nelle farmacie cittadine,  in cui si tratterà la celiachia e   2  conferenze al Palaestense, in Municipio: la prima, sul trattato di gastronomia di Cristoforo  di Messisbugo, che tra il 1505 e il 1534 fu al servizio del duca Alfonso I D’Este, e poi, fino al 1559, del  figlio Ercole,  la seconda, la lectio magistralis di Edoardo Raspelli sulle 3 T: Terra, Territorio, Tradizioni.  Durante la manifestazione, lo chef Gian Franco  Vissani  riceverà un  riconoscimento come ambasciatore del gusto per la sua incessante ricerca ed innovazione culinaria;  un altro premio, il Diamante estense, verrà  consegnato allo chef Igles Corelli, dal sindaco Fabbri. Il festival del cibo avrà anche un respiro internazionale perchè verrà pubblicizzato in tutta Italia e all’estero, a New York, Londra e Azerbaijan, dalla nuova rivista bilingue italiano- inglese LMFPRESS, di Michela  Pagliarone e Mariangela Bonaparte, dedicata  al lusso e alle eccellenze.

E. Ra.

Le foto che corredano l’articolo sono © Pierluigi Benini

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