Il grido disperato di S. Spirito: “Basta con alcool e malamovida”

I residenti: “Ormai si viene qui solo per bere fino a stare male”. E ribadiscono la richiesta di realizzare una cancellata per proteggere la Basilica, il sagrato e le scalinate

Muri scrostati e corrosi dall’urina sul sagrato laterale della Basilica di Santo Spirito

“Vedere ragazze, ragazzi e adulti sbronzi è diventato l’incubo di Santo Spirito e fa male al cuore. Fiumi di denaro spesi in cocktails e sostanze”. Torna a salire il grido disperato dei residenti di Santo Spirito nei confronti della malamovida che nonostante Covid e ordinanze restrittive per limitare al massimo i rischi di assembramenti e conseguenti contagi, continua a imperversare  sul sagrato della Basilica e nelle vie adiacenti. Con naturalmente il contorno dello spaccio che continua senza soluzione di continuità ormai a tutte le ore del giorno.

Perché si va bene la Toscana è ancora in zona gialla e il coprifuoco dalle 22 alle 6 del mattino è tutt’ora in vigore. Ma gli amanti delle bevute sfrenate un sistema l’hanno trovato per continuare a rimpinzarsi di alcool: semplicemente hanno anticipato l’inizio chiamiamolo così per dire dei “bagordi” a dopo le 18 andando avanti spesso e volentieri anche fin dopo l’ora in cui tutti dovrebbero essere a casa e i locali chiusi.

Sono otto mesi in particolare che il Comitato dei residenti di Santo Spirito denuncia e documenta il crescente alcolismo imperante nel nostro quartiere, grazie all’asporto e al consumo in giro di alcolici e superalcolici – spiega infuriata Camilla Speranza, battagliera portavoce del Comitato -.  La Basilica con il suo sagrato e le scalinate, le facciate e l’abside sono teatro quotidiano di bivacco con cocktails, festini alcolici e consumo di sostanze stupefacenti, orinatura, danni e schiamazzi. La concentrazione nella intera piazza e nelle strade adiacenti di locali che vendono alcol a gogò – anche a minorenni e a persone già in evidente stato di ubriachezza – sono una bomba innescata che genera degrado, paura e inquietudine”.

La preoccupazione dei residenti sta anche nel fatto che molti avventori sono alterati e violenti e più di una volta è successo che gli abitanti della piazza sono stati duramente affrontati da balordi che li hanno minacciati in maniera pesante (https://www.lamartinelladifirenze.it/s-spirito-la-rabbia-dei-residenti-adesso-vogliamo-la-cancellata/).

Le persone – continua – giovani e adulti oramai vengono a Santo Spirito solo per bere fino a stare male: in piazza, sul sagrato ‘apparecchiato’ soprattutto, come nelle strade laterali. Per tutta primavera e da maggio in poi abbiamo assistito a questo scempio e adesso è ricominciata una crescente vendita di alcol da asporto, cocktails e bottiglie di birra. Non possiamo continuare ad andare avanti così e noi non ce la facciamo proprio più. Chiediamo  una cancellata a protezione della Basilica, del sagrato e delle sue scalinate, delle facciate, dei portali e dell’abside, tristemente ridotto a orinatoio. Non possiamo come residenti salvare chi vuole farsi del male: abbiamo però il dovere di tutelare i monumenti che racchiudono la memoria spirituale degli italiani’.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.