Il sindaco “placcatore” si scusa e tende la mano al dialogo, i dubbi però restano

“Ho usato espressioni forti, ma è prevalso il cuore: non avrei dovuto rivolgermi in quel modo nei confronti del ragazzo”. Intanto domani in Consiglio la domanda di attualità del M5S su tutta la vicenda

Il sindaco “placcatore” si scusa e apre alla possibilità di incontrare in due imbrattatori di Palazzo Vecchio. Tanto da far sorgere ulteriori dubbi sul fatto che l’azione dimostrativa degli ambientalisti di Ultima Generazione, ripresa in favore di telecamere e macchine fotografiche chissà mai perché proprio lì e proprio in quel preciso istante, non fosse stata del tutto spontanea e rispondesse in qualche modo a una possibile regia. “Ho usato espressioni forti perché l’altro ieri, come molti in Piazza della Signoria – dice Nardella – ero allibito e arrabbiato. Ma da uomo delle istituzioni non avrei dovuto rivolgermi in quel modo nei confronti del ragazzo. Ho agito d’istinto. Come sindaco amo non solo con la testa ma con il cuore Firenze e questa volta è prevalso il cuore, è prevalsa la reazione d’impulso. L’istinto di un padre o madre di famiglia che ha pensato solo a difendere la casa di tutti, Palazzo Vecchio, simbolo della storia e della civiltà di Firenze. Ho vissuto quella violenza come uno sfregio alla nostra storia, alle nostre radici”.

Subito dopo la mano tesa, l’apertura a un possibile dialogo (instillato forse dall’assessore all’ambiente Andrea Giorgio, area Schlein fresca segretaria del Pd) e l’annuncio di Firenze pronta a diventare la capitale della difesa del pianeta. “Se quei giovani sono disposti a rinunciare a queste forme sbagliate di protesta – aggiunge – per scegliere strade anche più efficaci per affrontare l’emergenza ambientale, noi non solo siamo pronti ad accettare il dialogo ma pensiamo che Firenze possa diventare la capitale della difesa del pianeta”. Intanto domani in Consiglio domanda di attualità del Movimento Cinque Stelle che con i due esponenti Roberto De Blasi e Lorenzo Masi parlano apertamente di “incursione annunciata”.

Il risultato finale del placcaggio è la forte esposizione mediatica avuta dal sindaco fiorentino a livello nazionale e internazionale. Proprio quando i riflettori invece, almeno sul locale, erano concentrati su Cecilia Del Re e la sua cacciata dalla Giunta per aver espresso una posizione favorevole a un possibile allungamento della staffa della tramvia fino a Piazza Duomo (fra l’altro condivisa da Schlein & C…). Naturalmente anche qui una curiosa e alquanto casuale coincidenza.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.