La panchina rossa all’aeroporto Vespucci ricorda Michela e Giulia

Alla piccola cerimonia di inaugurazione hanno partecipato anche i genitori di Michela Noli, l’hostess di terra dello scalo fiorentino uccisa dall’ex marito col pensiero rivolto alla orribile tragedia di Senago

Una panchina rossa, all’ingresso dell’aeroporto Amerigo Vespucci. Simbolo della lotta alla violenza contro le donne ma anche e soprattutto per ricordare Michela Noli, la giovane hostess di terra dello scalo fiorentino uccisa sette anni fa dall’ex marito. L’iniziativa rientra tra le attività del progetto “Per Michela” ed è un’ulteriore occasione di riflessione e di testimonianza per i tanti passeggeri che passano ogni giorno dal Vespucci alla luce anche della recentissima tragedia accaduta a Senago dove Alessandro Impagnatiello ha ucciso la compagna Giulia Tramontano e il bambino che portava in grembo perché la donna aveva scoperto la relazione clandestina dell’uomo con una 23enne italo inglese, rimasta incinta pure lei di Impagnatiello, che però aveva deciso di interrompere la gravidanza.

Alla piccola cerimonia di inaugurazione hanno partecipato  i genitori di Michela Noli, Paola Alberti e Massimo Noli, che al momento dell’inaugurazione, hanno riportato sulla panchina la frase di Isaac Azimov: Violence is the last refuge of the incompetent”, “La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci”. Insieme a loro l’Assessora alle pari opportunità Benedetta Albanese, Roberto Naldi, amministratore delegato di Toscana Aeroporti, gli enti aeroportuali, Cristiano Balli, presidente del Quartiere 5, i  rappresentanti di Toscana Aeroporti ai quali si è unita Elena Baragli , presidente di Artemisia Centro Antiviolenza di Firenze.

La panchina rossa rappresenta il posto lasciato libero da una donna vittima di violenza, un segno concreto che rafforza la consapevolezza su questo tema. Gli aeroporti, che vedono transitare migliaia di persone ogni giorno da tutto il mondo, diventano quindi lo spazio ideale per accogliere e farsi portavoce di questo messaggio, con la speranza che possa farsi strada e lentamente radicalizzarsi nella quotidianità di tutti.

Il progetto “Per Michela”, promosso da Toscana Aeroporti, nasce nel 2017 con l’obiettivo di creare un ambiente sicuro all’interno dell’azienda, ma anche di sensibilizzare sempre di più sull’importanza della formazione di alleati e alleate all’interno delle proprie comunità di riferimento, affinché le persone acquisiscano gli strumenti necessari per aiutare eventuali vittime a uscire da situazioni pericolose, grazie alla stretta collaborazione con i Centri Antiviolenza attivi sul territorio. “Per noi il progetto rappresenta ormai una missione e questa iniziativa si aggiunge alle tante attività che mettiamo in atto sia dentro che fuori dalle mura della nostra azienda, perché siamo convinti che solo attraverso la continua informazione e educazione sul tema si possano scardinare dinamiche sbagliate e violente – ha affermato Naldi -. Con questa panchina, vogliamo rinnovare il nostro impegno in questa lotta, perché violenza fisica, psicologica, economica non devono più esistere.”

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.