La rabbia degli artigiani: “I sacrifici a senso unico non bastano più”

Dopo il rientro della Toscana in zona rossa da lunedì e fino almeno al 6 aprile, il presidente di Confartigianato Alessandro Sorani chiede alle istituzioni “chiarezza di comportamenti e certezza delle azioni”

Sorpresa e amarezza per la Toscana che da lunedì 29 marzo sarà in zona Rossa almeno fino al 6 aprile prossimo. Ad esprimerle è Alessandro Sorani presidente di Confartigianato Imprese Firenze, che chiede chiarezza di comportamenti e certezza delle azioni alle istituzioni siano regionali che nazionali. “Siamo rimasti amareggiati e anche sorpresi – dice – considerando che fino a 24 ore prima tutti ci avevano assicurato che con ogni probabilità saremmo rimasti in arancione”.

Alessandro Sorani è il presidente di Confartigianato Imprese

Per Sorani, di fronte ad un aumento dei contagi, il primo obiettivo è sicuramente quello della sicurezza e della salute dei cittadini e quindi del pieno rispetto delle regole che impediscono al Covid di diffondersi ulteriormente. Ma aggiunge “non possiamo non rilevare quanto questa misura improvvisa e inattesa colpisca in maniera ancora più forte decine di imprese artigiane e commerciali che speravano in questa settimana, precedente alla Pasqua, di poter fatturare qualche euro in questa drammatica situazione”. Il pericolo insomma è che nel momento in cui si domanda alle piccole imprese artigianali di chiudere nuovamente, senza avere la possibilità di incassare un solo euro, queste possano non riaprire più. Per questo diventa fondamentale e necessario poter “costruire un sistema di protezione reale per il nostro tessuto economico”. 

“Il nostro territorio – conclude Sorani – si caratterizza per una diffusione di piccole imprese, spesso a conduzione familiare: ogni volta che una serranda viene abbassata e una bottega di un artigiano viene chiusa, significa che quella famiglia che vive su quel reddito, entra nella fascia di povertà. E come sappiamo anche in Toscana questa fascia si sta allargando in maniera preoccupante. Chiediamo quindi al presidente Giani di farsi interprete verso il Governo affinché i cosiddetti ristori siano veramente in grado di salvare le imprese nuovamente costrette a chiudere per rispettare le regole della zona rossa. I sacrifici a senso unico non servono e non bastano più”.

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