L’affondo di Renzi a Nardella: “La smetta di usare la città per dire cosa farà da grande”

Barbara Felleca tra Matteo Renzi e il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini

Ieri sera al Niccolini la tappa fiorentina del format “Volare Alto” in vista delle elezioni europee del prossimo anno. E sullo stadio dice: “Basta soldi sullo stadio, li utilizzi per le case popolari e le periferie”

«Nardella Deve farla finita con la storia dello stadio, con rabberci dei rabberci, buttando via centinaia di milioni. È una vergogna, quando ci sono case popolari inutilizzate per colpa del Comune. La smetta di fare propaganda con lo stadio. Basta soldi sullo stadio, li metta nelle periferie, sull’Arno, soprattutto nelle case popolari. Se pensate di portarci a fare operazione del genere e lo dico ai consiglieri comunali non nostri che chi vota una roba del genere ne risponde per i prossimi venti anni non agli elettori ma alle autorità giudiziarie, perché questa cosa non sta in piedi. È una gigantesca forzatura ideologica di chi si è messo in testa di chiudere la propria esperienza a Palazzo Vecchio e rischia di chiudere la sua esperienza politica”. 

Dal palco del teatro Niccolini, dove ieri sera ha riunito militanti e simpatizzanti per motivarli in vista delle elezioni europee del prossimo anno, Matteo Renzi lancia un durissimo attacco a quello che un tempo fu il suo delfino e adesso assomiglia sempre di più a un fortino da espugnare. E le parole che usa il senatore di Scandicci nei riguardi del primo cittadino fiorentino sono di quelle che fanno male, praticamente vetriolo allo stato puro. “La smetta – dice ancora – di usare la città per cosa farà da grande, facendo pagare una schifezza come la vicenda dello stadio ai cittadini”.

Il format “Volare Alto” dunque dopo le tappe di Milano e Bologna, solo per citarne due ritenute particolarmente importanti dal leader di Italia Viva, è approdato dunque nella città dove sono iniziate le sue fortune che però ha anche visto la sconfitta rovinosa con il referendum costituzionale del 2016. Con il supporto di slide, Renzi ha parlato per un’ora e mezzo. Non soltanto Nardella e Palazzo Vecchio i bersagli del senatore ma anche l’Europa e naturalmente il Pd. Con una chicchina diretta a Tomaso Montenari e ai Dem che in questo momento parrebbero vederlo particolarmente bene come potenziale futuro sindaco di Firenze. “Il Partito democratico se vuole lo appoggi – ha sottolineato –, perché questo potrebbe essere il coronamento di un matrimonio con i Cinque stelle che anche altrove, vedi la Sardegna, sta dando i suoi frutti. Auspico che Montanari si candidi, così dalla Tv andrà a misurarsi in città e così vediamo da che parte sta il Pd». Quanto a Italia Viva, Renzi ha detto di avere delle idee per Palazzo Vecchio (Rosa Maria di Giorgi? Stefania Saccardi? Fra l’altro ieri in platea) ma il candidato sembra per il momento ancora un’opzione remota: “Se serve ci sarà un candidato o una candidata – conclude -, ma a differenza di chi si occupa solo delle poltrone, ci interessiamo prima delle idee. Poi se c’è da fare battaglia sulle poltrone si farà battaglia, ma il Pd deve decidere cosa fare da grande, e se vuole parlare di cose concrete, noi ci siamo. E dico agli amministratori toscani di finire bene il loro mandato, è un momento complicato». In platea niente bandiere ma solo un grande striscione di Iv di Fiesole. Fra i volti noti l’europarlamentare Nicola Danti, la vice presidente della Regione Saccardi, l’assessore di Palazzo Vecchio Titta Meucci e Gabriele Toccafondi, il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.