“L’aranceto in via Cavour, sgrammaticatura inspiegabile rispetto alla storia urbana della città”

Quarantanove firme fra professori universitari, giornalisti, storici dell’arte, architetti, imprenditori, insegnanti, professionisti: e una lettera al sindaco Dario Nardella, al Consiglio Comunale e alla Giunta per stralciare la parte del progetto di riqualificazione di via Cavour che  prevede la realizzazione di un aranceto (https://www.lamartinelladifirenze.it/via-cavour-diventera-un-aranceto-piazza-vittorio-veneto-completamente-pedonalizzata/). Qui di seguito riproduciamo per intero la missiva inviata oggi dai quarantanove firmatari.

Sindaco di Firenze Dott. Dario Nardella

Alla Giunta e al Consiglio comunale

Signor Sindaco,

il progetto definito “di riqualificazione” del tratto di via Cavour tra piazza San Marco e via de’ Pucci prevede, oltre alla pedonalizzazione, la messa a dimora di due filari di piante di arancio, in totale cinquanta. Francamente si tratta di un’inspiegabile sgrammaticatura, un intervento del tutto incongruo rispetto alla storia urbana di Firenze e in particolare di questo asse viario, così importante sin dal Quattrocento. Nella nostra città i viali alberati sono comparsi solo con gli interventi ottocenteschi, ma al di fuori di quello che era il perimetro delle mura medievali.

Così i rendering immaginano via Cavour pedonalizzata e col novello aranceto

Da questo punto di vista stupisce l’approvazione del progetto da parte della Soprintendenza. Questa improvvida iniziativa viene esplicitamente presentata come un “elemento di lotta al cambiamento climatico” in un centro città che si definisce “pietrificato”, come fosse un difetto da correggere. A questo scopo però gli aranci in via Cavour darebbero un contributo solo di facciata. E viene da chiedersi con quali altri interventi nel centro storico proseguirebbe la realizzazione della “città green”, provocazioni a parte.

Ai cittadini e anche al clima della città servono aree verdi, giardini e parchi mantenuti come si deve e possibilmente da incrementare. Un buon esempio è l’annunciata restituzione all’uso pubblico dell’area di quattro ettari già occupata dal campeggio nei pressi del Piazzale Michelangelo. Chiediamo quindi con forza che la parte relativa all’impianto degli aranci venga stralciata dal progetto per via Cavour, magari destinando le piante a un quartiere periferico della città dove costituirebbero un contributo a una riqualificazione estetica e ambientale.

Paolo Ermini, Giornalista

Patrizia Asproni, Presidente della Fondazione Industria e Cultura

Novella Barbolani di Montauto, Professore Associato di Storia dell’arte moderna, UniFi

Ugo Barlozzetti, Critico d’arte e studioso di storia militare

Amedeo Belluzzi, Professore Ordinario di Storia dell’architettura, in pensione, UniFi

Marino Biondi, Professore Associato di Storia della Letteratura, in pensione, UniFi

Gemma Brandi, Psichiatra e Psicoanalista

Maria Luisa Brandi, Presidente Fondazione Italiana per la Ricerca Malattie dell’Osso

Vanda Butera, già Funzionario, Regione Toscana Assessorato Cultura

Francesco Caglioti, Ordinario di Storia dell’arte medievale, Scuola Normale Superiore di Pisa

Franco Camarlinghi, editorialista, ex Assessore alla Cultura di Firenze e della Toscana

Sergio Casprini, Docente di Storia dell’arte

Ginevra Cerrina Feroni, editorialista, Professore Ordinario di Diritto Costituzionale, Unifi

Zeffiro Ciuffoletti, già Ordinario di Storia contemporanea, Università di Firenze

Emanuela Colivicchi, Storica dell’arte

Claudia Conforti, Professore Ordinario di Storia dell’architettura, Roma Tor Vergata

Alessandro Crini, Magistrato

Mario Curia, Editore

Riccardo Dalla Negra, Professore Ordinario fuori ruolo di Restauro, Università di Ferrara

Francesco dal Co, Professore Emerito di Storia dell’Architettura, Università di Venezia

Andrea De Marchi, Professore Ordinario di Storia dell’arte medievale, Università di Firenze

Massimo Fanfani, Accademico della Crusca, Professore di Linguistica, UniFi

Bona Frescobaldi, Imprenditrice

Vittorio Frescobaldi, Imprenditore

Guglielmo Francois, Avvocato

Fausta Garavini, scrittrice. Ha insegnato letteratura francese all’Università di Firenze

Maria Adriana Giusti, Architetta, Ordinario fuori ruolo di Restauro

Sergio Givone, Professore Emerito di Estetica, Università di Firenze

Lorenzo Gnocchi, Professore Associato di Storia dell’arte moderna, Università di Firenze

Antonio Godoli, architetto emerito della Galleria degli Uffizi

Raimondo Gramigni, Architetto

Paola Grifoni, già Soprintendente per i beni archeologici, artistici, storici e

paesaggistici per le province di Firenze, Prato e Pistoia.

Mario Iannucci, Psichiatra e psicoanalista

Nicoletta Maraschio, Professore Ordinario Onorario di linguistica, Università di Firenze

Rosanna Montano, Notaio in Firenze

Antonio Natali, Storico dell’arte, già Direttore della Galleria degli Uffizi

Gaspare Polizzi, Professore di Pedagogia Generale e Sociale, Università di Pisa

Andrea Ragazzini, Architetto

Giuseppe Rogantini, Dottore commercialista

Giuseppina Carla Romby, già Professore Ordinario di Storia dell’Architettura, UniFi

Pietro Ruschi, già Ordinario di Restauro Architettonico presso l’Università di Pisa

Stefania Salomone, Architetto e Dottore di ricerca in Storia dell’architettura

Maurizio Sangalli, Professore Ordinario di Storia moderna, Università per stranieri, Siena

Adalberto Scarlino, Insegnante di Italiano e Storia

Ludovica Sebregondi, Storica dell’arte

Francesco Tonelli, Medico chirurgo

Elvira Valleri, già docente di Storia e Filosofia al Liceo Scientifico Rodolico

Valerio Vagnoli, già Dirigente scolastico dell’Alberghiero Saffi e di Poggio Imperiale

Alberto Ziparo, Professore Associato di Tecnica e pianificazione urbanistica, UniFi

La Martinella di Firenze: La Martinella di Firenze è il primo giornale on line che richiama il senso e l’essenza della fiorentinità.