L’ascesa di Xi Jinping e l’America di Reagan nei due saggi di Gennaro Sangiuliano

Il direttore del TG2 Gennaro Sangiuliano

La presentazione martedì 8 giugno al Museo del Novecento. Oltre al direttore del TG2 parteciperanno all’incontro il sindaco Dario Nardella e il caporedattore della TGR Toscana Cristina Di Domenico

Due saggi di Gennaro Sangiuliano, giornalista e direttore del Tg2, saranno presentati martedì 8 giugno alle 18 al museo Novecento di Firenze (piazza Santa Maria Novella). Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Con l’autore sarà presente il sindaco Dario Nardella. Modera l’incontro Cristina Di Domenico, caporedattrice della Tgr Toscana. I volumi, entrambi editi da Mondadori, raccontano le principali sfide geopolitiche attuali prendendo spunto dalla storia di due grandi protagonisti del mondo contemporaneo, Xi Jinping e Reagan.  

Ne ‘Il nuovo Mao’ Sangiuliano racconta l’ascesa di Xi Jinping, presidente della Repubblica Popolare di Cina, segretario generale del Partito comunista cinese e capo della Commissione militare centrale, il vero scettro del potere. Sangiuliano ne ripercorre la biografia inarrestabile e compie anche una ricognizione sulla storia della Cina del Novecento, dalla Lunga Marcia alla proclamazione della Repubblica Popolare (1949), dal «grande balzo in avanti» alle sanguinose purghe della Rivoluzione Culturale, senza dimenticare il poderoso cammino di modernizzazione avviato da Deng Xiao Ping, il primo a dire al popolo cinese che «arricchirsi è glorioso».  

Di tutt’altro tenore il saggio ‘Reagan’. A oltre quarant’anni dall’insediamento alla Casa Bianca, il direttore del Tg2 dedica al presidente più popolare dell’America moderna una biografia dettagliata piena di informazioni, notizie e aneddoti. Se oggi gli anni Ottanta del Novecento sono ricordati come una stagione felice di benessere e di prosperità economica, lo si deve proprio a quella spinta di ottimismo, di pragmatismo e di modernizzazione che Reagan seppe imprimere agli Stati Uniti e di conseguenza a tutte le nazioni industrializzate dell’Occidente. Artefice, sul piano ideologico e culturale, della «rivoluzione conservatrice» e antistatalista che caratterizzò gli ultimi decenni del secolo breve, Reagan è anche il presidente degli Stati Uniti che ha sconfitto il comunismo sovietico – e vinto la Guerra fredda – «senza sparare un colpo», come dirà Margaret Thatcher.

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