Lega, giubbotti antiproiettile e fucili semiautomatici alla Municipale

Proposta-choc del consigliere Montelatici. Nardella: “La nostra risposta sono i 40 vigili assunti in questi giorni”

Lo stato maggiore della Lega fiorentina

Fucili semiautomatici e giubbotti antiproiettile per gli agenti della Municipale in servizio di pronto intervento e nei posti di blocco. E’ la proposta-choc della Lega, o almeno di una parte di essa attraverso il consigliere comunale Antonio Montelatici, per risolvere il problema della sicurezza a Firenze.

Lo fa riprendendo un vecchio atto già bocciato a settembre dalla maggioranza che ripresenta durante una conferenza stampa convocata a Palazzo Vecchio dopo le polemiche sul “focus” di lunedì scorso in Consiglio dedicato appunto al tema della sicurezza. Secondo Montelatici, imprenditore e  volontario della Misericordia, per attuarlo occorrerebbe cambiare il regolamento che governa la Municipale e aggiunge “non sarebbe una prima volta, visto che in alcune aree del Veneto è già così: perché Carabinieri e Polizia hanno il giubbotto antiproiettile e i semiautomatici, mentre i nostri continuano a rimanere sguarniti di questa protezione quando effettuano i posti di blocco?”.

Fucili e giubbotti a parte la Lega ha rilanciato il suo piano sicurezza che prevede una maxi-cancellata lungo tutto il perimetro delle Cascine e la chiusura del parco di notte, le cosiddette “zone rosse” ampliate da 17 a 25 mediante ordinanza, l’introduzione del taser (la pistola elettrica) per i vigili, l’istituzione di “secure point” (postazioni fisse o mobili) in alcuni punti “caldi” della città per controllare meglio il territorio e recepire denunce e segnalazioni provenienti dai cittadini, un numero verde dedicato espressamente alla Polizia Municipale da utilizzare in caso di necessità.

Il piano verrà presentato ai cittadini il 7 dicembre durante un presidio allargato a tutto il centrodestra che si svolgerà sotto Palazzo Vecchio. “Dopo questa iniziativa – spiega Federico Bussolin, capogruppo del Carroccio, accompagnato dall’altro consigliere Andrea Asciuti – se lo riterremo opportuno daremo vita ad una raccolta firme in città per proporre un quesito referendario consultivo”. Alessandro Scipioni (segretario provinciale della Lega), dal canto suo, ha poi annunciato l’intenzione di voler chiedere la cittadinanza onoraria per Yonatan Netanyahu, fratello del primo ministro di Israele Benjamin, che era al comando dei reparti speciali israeliani e rimase ucciso durante il blitz che portò alla liberazione degli ostaggi tenuti prigionieri da terroristi palestinesi e tedeschi nell’aeroporto di Entebbe in Uganda dopo un dirottamento.

Ma la polemica più dura è per il sindaco Nardella che aveva dichiarato di non prendere lezioni dalla Lega sulla questione sicurezza visto lo schiacciante successo alle amministrative di maggio. “E’ imbarazzante – aggiunge Bussolin – che un sindaco si esprima con questi toni, da derby calcistico, su un tema così importante. Nardella non deve prendere lezioni da noi, ma rispondere ai cittadini che ogni giorno chiedono un cambio di passo”.

Secco il commento del sindaco fiorentino: “La nostra risposta sono i 40 vigili assunti in questi giorni, che andranno a rafforzare il corpo di polizia attraverso anche i vigili di quartiere. Quanto ai temi di sicurezza chiedo alla ministra Lamorgese di fare quello che Salvini non è riuscito a fare: dare a Firenze i 200 agenti che mancano per avere un completo presidio del territorio che tenga conto non solo degli organici matematici stabiliti dal Viminale ma anche dei milioni dei turisti che abbiamo”.

E l’assessore alla sicurezza Andrea Vannucci aggiunge: “Quelle della Lega mi sembrano proposte tarate più per un contesto di guerra, che per un contesto cittadino come il nostro. Lunedì scorso c’è stato un momento per fare queste proposte, ma io non le ho sentite. La polizia Municipale deve continuare a fare la polizia municipale, deve essere sul territorio e vicina al cittadino, deve essere messa in condizione di operare al meglio. Il taser è in fase di sperimentazione sul nostro territorio dai Carabinieri. L’idea è capire come va: è uno strumento che può avere riflessi anche letali se una persona è cardiopatica. Prima di parlare di argomenti così sensibili e pericolosi, è necessario attendere le valutazioni del caso: sennò è propaganda”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.