Lega: “Referendum di quartiere su Santo Spirito”

Gli assembramenti di domenica in via del Presto di San Martino

Clamorosa iniziativa del Carroccio dopo quanto è avvenuto domenica 25 Aprile in piazza con Padre Pagano costretto a recintare con le panche della chiesa il sagrato per consentire ai fedeli di poter partecipare alle funzioni. Bussolin: “Siamo pronti a sfidare l’amministrazione. L’unica soluzione è la cancellata”

Federico Bussolin (Lega Salvini)

Pronti a sfidare l’amministrazione con un referendum di quartiere se la situazione di degrado e malamovida in Santo Spirito non si risolverà. Non usa mezzi termini il capogruppo della Lega Federico Bussolin dopo la dura presa di posizione di padre Giuseppe Pagano, superiore degli Agostiniani, il quale al termine dell’ennesima giornata a base di canti, balli, schiamazzi e alcol bevuto a fiumi, una sorta di rave party camuffato da festeggiamenti per il 25 aprile, si è detto anche pronto a prendere in considerazione l’idea di abbandonare il convento perché “continuare questa battaglia per il decoro, farsi il sangue amaro ogni giorno, ammlarsi di nervi e di cuore, non ne vale più la pena”.

La cancellata “fai da te” composta con le panche a protezione del sagrato

Padre Giuseppe prima ha fatto sistemare lacune panche della chiesa all’esterno sul sagrato per consentire ai fedeli di raggiungere il luogo sacro per assistere alle funzioni e poi in risposta ha fatto suonare le campane a distesa per cinque ore ma sarebbe infine stato costretto a silenziarle su richiesta della Curia e pare anche della Polizia (https://www.lamartinelladifirenze.it/la-cancellata-fai-da-te-di-padre-pagano/) . “Il sagrato della Basilica – tuona Bussolin – non può rimanere appannaggio degli incivili, per anni Santo Spirito è stata illusa con promesse farlocche e il disagio oggi è sotto gli occhi di tutti, residenti e non. Chi abita nella piazza e nelle vie adiacenti merita rispetto e decoro. Per questo siamo convinti che l’unica soluzione per tornare a sorridere sia quella di apporre una cancellata a tutela della Basilica. Se da un lato il Pd riesce solo a proporre “corde di velluto”, dall’altro siamo pronti a reagire con un referendum. Solo così il quartiere avrà finalmente la possibilità di decidere per se stesso”.

Lattine vuote, bottiglie, bicchieri usati davanti all’ingresso della Basilica

Parole dure quelle adoperate dal capogruppo del Carroccio a Palazzo Vecchio che fanno il paio con quelle dei residenti sempre più esasperati da una situazione che non sembra in nessun modo poter trovare una soluzione. Ancora ieri molti di loro si domandavano “per quanto tempo ancora Prefetto, Sindaco e Questore intendano assumersi il rischio di Piazza San Carlo a Torino acconsentendo, di fatto al permanere di mancata sicurezza in Piazza Santo Spirito, sul sagrato e scalinate della Basilica” sottolineando l’assurdità di una condizione nella quale un “Priore è costretto a difendere la propria chiesa mettendo fuori le panche sul sagrato per fare da argine a una massa di duemila scalmanati che impedivano anche lo svolgimento delle funzioni”.

“Siamo pronti a sfidare l’Amministrazione – aggiunge il Capogruppo leghista del Centro Storico Marco Passeri – con un referendum di quartiere in grado di dar voce a chi il centro storico lo vive davvero. Esprimiamo inoltre la massima solidarietà al Priore e ai residenti che, non solo per il 25 Aprile, ma ogni giorno si ritrovano costretti a subire l’inciviltà delle persone. Un atteggiamento ideologico quello dell’amministrazione che ha contribuito solamente ad esasperare gli animi: dobbiamo cambiare rotta”. Intanto ieri a palazzo Medici Riccardi si è riunito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Alessandra Guidi proprio in relazione a quanto accaduto a Santo Spirito e in  altre parti della città tra sabato e domenica scorsi. Al termine è stato deciso di valutare in una nuova imminente riunione l’eventuale adozione di ulteriori misure di contenimento in funzione anti assembramento nelle zone urbane più a rischio.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.