Ma a Santo Spirito gli assembramenti rimangono

L’ordinanza di Palazzo Vecchio vietava lo stazionamento delle persone nella piazza e nelle vie circostanti ma le foto inviateci dimostrano il contrario. E di controlli nemmeno l’ombra

Se l’intenzione dell’ordinanza anti assembramenti vergata dal sindaco Dario Nardella era quella di evitare le occasioni di ammassamenti nelle vie delle dello shopping in concomitanza con l’ultimo week di acquisti prima delle Feste di Natale, ma anche il consumo sfrenato di alcol in alcune piazze della città ripristinando il divieto di stazionamento (fatta salva l’attesa in coda per poter entrare nei negozi nel rispetto delle distanze minime interpersonale), forse qualcosa deve essere andato storto perché questa è adesso la situazione che si sta vivendo in piazza Santo Spirito e in via Presto di San Martino.

Alcuni residenti ci hanno inviato le foto che qui proponiamo e dimostrano inequivocabilmente che dei divieti messi in opera da Palazzo Vecchio ai capannelli di giovani seduti di fianco al sagrato della basilica, sì distanziati ma comunque troppo numerosi, proprio non frega niente. Addirittura qui a fianco potrebbe esserci una situazione di spaccio. Qualcuno ha segnalato anche lo scoppio di petardi e come si può vedere bene dalle immagini le auto sono tornate a riempire via Presto di San Martino.

Di controlli, scrivono ancora i residenti, nemmeno l’ombra. Eppure il provvedimento in questo senso era stato chiarissimo indicando, oltre il divieto di consumo di bevande alcoliche in qualunque contenitore, anche le vie soggette al divieto di stazionamento. Eccole: via Sant’Agostino, via Mazzetta, Borgo Tegolaio, via dei Michelozzi, via de’ Coverelli e ancora via Presto di San Martino.

Palazzo Vecchio in più per questi giorni aveva annunciato l’utilizzo in via sperimentale di uno speciale software, per altro già da tempo nella disponibilità del Comune, in grado di contare attraverso le telecamere di video sorveglianza il numero delle persone presenti in una certa piazza o in una particolare strada. Chissà, magari stavolta potrebbe arrivare qualcuno davvero.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.