“Ma quali chiodi fiorentini, qui ci vuole la cancellata”

Nelle intenzioni dell’amministrazione dovrebbero essere un deterrente contro il degrado e i comportamenti indecorosi dei frequentatori della piazza. Ma il Comitato dei residenti attacca: “Non serviranno a nulla e si continuerà a orinare da quella parte come sempre”

Arrivano i “chiodi fiorentini” che nelle intenzioni dell’amministrazione dovrebbero porre un freno al degrado e all’inciviltà che regnano sovrane tutti i giorni a Santo Spirito lato via de’ Coverelli con persone zuppe di alcol che non si fanno problemi a espletare i propri bisogni corporali come più volte documentato su queste pagine. Il provvedimento fa parte di una serie di azioni per tutelare l’area. Si tratta di dissuasori volti a delimitare l’area laterale alla Basilica che insiste su via de’ Coverelli, in prossimità dell’incrocio con via del Presto di San Martino. “E’ una delle misure pensate per salvaguardare la Basilica di Santo Spirito e la zona circostante – spiega la vicesindaca Bettini -. I chiodi fiorentini su via de’ Coverelli puntano a inibire la sosta non autorizzata e a fare da deterrente a comportamenti poco decorosi e mancanze di rispetto nei confronti di quest’ area”.

L’installazione è stata ultimata proprio in questi giorni, ma i nove paletti sono una soluzione sbagliata per il comitato dei residenti che rilancia con ulteriore forza la proposta di una cancellata con la quale proteggere la Basilica e l’abside perché altrimenti sottolineano con forza e rabbia quei cinque posti macchina tolti ai residenti per mettere i chiodi non serviranno a nulla e i frequentatori della piazza continueranno a usare quel lato per espletare i propri bisogni corporali come se nulla fosse.

Camilla Speranza

“Non la definirei proprio una operazione decoro – attacca la portavoce Camilla Speranza -. Ora poi che si vigila il fronte del sagrato della Basilica, si va a creare ancora più una sacca di delinquenza all’abside della Basilica.  Togliere altri cinque posti auto in Via de’ Coverelli,  dopo averne tolti almeno dieci o quindici nel primo tratto di Via del Presto di San Martino due settimane orsono, mostra la totale mancanza di sensibilità della amministrazione verso i residenti di Santo Spirito, obbligati ad andarsene dalle proprie case, o a sostenere il costo da Euro 300,00 ad Euro 500,00 a posto auto in un garage. I residenti di Santo Spirito sono terrorizzati dalla politica della amministrazione e temono non solo la  fuga di ulteriori abitanti da Santo Spirito, contemporaneamente alla regalia di suolo pubblico invaso da tavolini, ma assistono alla inesorabile consegna del nostro quartiere alla cultura dello sballo e alla delinquenza. Avevano chiesto al sindaco una cancellata anche per l’abside della Basilica per non trasformarlo come di fatto è in una latrina a cielo aperto”.

Conclude Speranza: “Senza la cancellata e con i “chiodi fiorentini” all’abside avremo il Bronx. I residenti di Santo Spirito scappano: in pochi mesi se ne sono già  andate tre famiglie da Via del Presto di San Martino e una da Via de’ Coverelli. Il ‘mangia e bevi’ – soprattutto il ‘bevi urla e urina’ – sta desertificando ogni giorno di più anche Santo Spirito. Per studiare, amare, sognare,  lavorare e vivere in pace, occorre abbandonare le nostre case e consegnare definitivamente la piazza a  festini alcolici e latrina perpetui”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.