Monica Guerritore alla Pergola porta in scena Brecht con ‘L’anima buona di Sezuan’

La grande attrice, che firma anche la regia, riproporrà il testo del grande drammaturgo tedesco nella versione del 1981 diretta a Milano da Giorgio Strehler. Al centro dello spettacolo la tenerezza e l’amore degli esseri umani costretti dalla povertà e dalla sofferenza a divorarsi gli uni con gli altri

Da martedì 11 a domenica 16 gennaio (martedì – sabato, ore 20.45; giovedì, ore 18.45; domenica, ore 15.45) al Teatro della Pergola Monica Guerritore debutta ne L’anima buona di Sezuan di Bertolt Brecht. L’attrice, anche regista, si è ispirata all’edizione diretta da Giorgio Strehler nel 1981. Con lei sul palco ci saranno Matteo Cirillo, Alessandro Di Somma, Enzo Gambino, Nicolò Giacalone, Francesco Godina, Diego Migeni e Lucilla Mininno. La traduzione è di Roberto Menin, le musiche sono di Paul Dessau.

Al centro dello spettacolo la tenerezza e l’amore per gli esseri umani costretti dalla povertà e dalla sofferenza a divorarsi gli uni con gli altri, ma sempre raccontati con lo sguardo tenero e buffo di chi comprende. Nella capitale della provincia cinese del Sezuan giungono tre dèi alla ricerca di qualche anima buona e ne trovano solo una nella prostituta Shen Te, che accorda loro ricovero per la notte. Il compenso per tale atto di bontà è una tonda sommetta, mille dollari d’argento, ossia, per Shen Te, la possibilità di vivere bene. Ma il compenso è accompagnato dal comandamento di continuare a praticare la bontà. La povera Shen Te apre una tabaccheria e si trova subito addosso uno sciame di parassiti, falsi e veri parenti bisognosi, esigenti fino alla ferocia, da cui Shen Te è costretta a difendersi. Per farlo, una notte, si traveste da cugino cattivo e spietato con tutti ma poi ama.

“La buona Shen Te – racconta Guerritore – indossa i denti d’oro, il ghigno brutale e con movenza da androide meccanico difende quel poco che ha e poi il Barbiere arricchito, la Vedova ricattatrice, il Poliziotto responsabile dell’Ordine e della Sicurezza del Quartiere, la Proprietaria di Immobili, l’Aviatore senza aereo e sua madre: un mondo fatto di figure imperiose che si rappresentano e ci rappresentano. E su tutto la povertà, un popolo piegato dalla necessità da cui deve difendersi la buona Shen Te, l’Anima buona, indossando i panni del cugino cattivo. Ma poi il cattivo Shui Ta improvvisamente è stremato, fiaccato… ricordo Andrea Jonasson chinare la testa, vinta, affaticata: cappello nero, occhiali a specchio, denti d’oro strappati via. L’attrice si libera da tutto quel male con fatica e sotto una massa di capelli rosso fuoco una sola battuta: «com’è difficile essere cattivi»…. Mi misuro con il passato per togliergli, come dice Pirandello nei Giganti della montagna “l’impalpabilità del non-essere”. E non ho paura. Poggio sulle spalle di un gigante. I grandi testi sono immortali germinatori di nuove visioni, versioni, a indicare il tempo in cui vengono letti compresi e rielaborati, ma le versioni sceniche che, come nel caso di Strehler, hanno la grandezza di un’opera d’arte, si perdono. Mentre oggi quella versione di Strehler è lo specchio di quello che stiamo diventando“.

In accordo con l’iniziativa #Bigliettosospeso promossa da Monica Guerritore, la Fondazione Teatro della Toscana riserverà ingressi omaggio alle ragazze e ai ragazzi del Centro Solidarietà Firenze, che consta di un centro diurno e due comunità terapeutiche con ospiti dai 15 ai 29 anni.

Tutte le foto che accompagnano l’articolo sono di Manuela Giusto

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.