Nardella: ‘No messinscena per il blitz di venerdì’. Summit istituzioni-ambientalisti a settembre

Il sindaco in Consiglio respinge le accuse di una presunta “regia” per l’assalto alla facciata di Palazzo Vecchio e annuncia l’intenzione di organizzare un confronto con i movimenti dopo l’estate

Nardella durante la comunicazione: dietro di lui la vicepresidente del Consiglio Barbara Felleca

Venerdì 17 Marzo non c’è stata alcuna messa in scena per l’assalto alla facciata di Palazzo Vecchio effettuato da due esponenti di Ultima Generazione. Il sindaco Nardella e il suo staff, insieme a giornalisti, operatori Tv e fotografi, si trovavano nella piazza per via di un sopralluogo ai cantieri di restauro quando è iniziato il blitz degli ambientalisti che con due idranti hanno spruzzato di vernice le delicate pietre dell’edificio opera di Arnolfo di Cambio. E perché la sua posizione sia assolutamente chiara Nardella arriva anche ad agitare lo spettro di possibili conseguenze di carattere legale intervenendo in Consiglio dopo le feroci polemiche degli ultimi giorni sui social e più in generale sui media che adombravano una eventuale presunta “regia” dietro a tutto quanto si era consumato nella piazza con lo stesso Nardella che ha bloccato uno dei due attivisti rivolgendogli quei due famosi epiteti diventati ormai quasi un tormentone e rilanciati in pochissimi attimi in ogni dove.

“Ho sentito dire con grande stupore da alcuni esponenti politici” – ha esordito con veemenza Nardella – che il blitz su Palazzo Vecchio degli attivisti di Ultima generazione, i dimostranti, la vernice, i vigili del fuoco, gli agenti della municipale, i restauratori, i fotografi, i turisti indignati, sarebbe stato una messinscena. Questo commento, espresso anche da rappresentanti delle istituzioni, è ridicolo, meschino e offensivo. Al limite della diffamazione e, secondo il mio punto di vista, probabilmente perseguibile”. Ma Nardella non si è fermato qui e al culmine del suo intervento ha alzato fortemente la voce, come non gli capita spesso, aggiungendo: “Questo sospetto offende l’amministrazione, la polizia municipale, turisti e passanti. Offende i giornalisti e la città”. “Vergogna”, urla, ripetendolo tre volte. “Come risulta dalla relazione della municipale- prosegue- nessuno di noi era a conoscenza né della presenza dei manifestanti, né dei giornalisti. I quali del resto, sono tutelati dal diritto di cronaca. Anzi, ringrazio i giornalisti per il lavoro svolto, finalizzato anche a documentare l’accaduto. Io li ringrazio”. Secondo una prima stima i danni alla facciata si attesterebbero sui 30mila euro.

Ma l’intervento in aula di Nardella è servito anche ad annunciate l’intenzione a settembre di voler promuovere un confronto di livello nazionale tra le istituzioni locali, le città, i movimenti ambientalisti e le nuove generazioni su impegni concreti e non ideologici. “Dobbiamo – ha continuato il sindaco – definire un’agenda comune con punti concreti sul doppio obiettivo: tutela della natura, tutela della cultura. Ho già avuto modo di parlarne con i sindaci Gualtieri di Roma, Sala di Milano, Lo Russo di Torino, Manfredi di Napoli, De Caro di Bari, Lepore di Bologna. Già nei prossimi giorni inviterò a Palazzo Vecchio i referenti nazionali di questi movimenti e organizzazioni. Il vero tema per noi è rilanciare con tutta la forza, l’impegno della nostra città a favore dell’ambiente e della biodiversità. Fare di Firenze una grande capitale della lotta all’emergenza climatica. Realizzeremo a Firenze quest’anno, dopo l’estate, un grande appuntamento nazionale con sindaci e movimenti ambientalisti”. Fin qui la comunicazione sui fatti del “venerdì nero” di Piazza Signoria durata più di un’ora in cui Nardella ha anche riaffrontato le prossime sfide che interesseranno le città: clima, globalizzazione, ecologia, ambiente. L’altra nota riguardava il cosiddetto “affaire Del Re”. Qui è bastata una manciata di minuti, ringraziamenti compresi.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.