Natale e Capodanno al ristorante per 267mila Toscani

Fipe-Confcommercio calcola una spesa media di 60 euro a testa con un giro d’affari di oltre 16,5 milioni di euro. A farla da padrone saranno i menu a prezzo fisso, mentre si spenderà qualcosa in più per San Silvestro. Chi resterà a casa potrà mettere in tavola pietanze di tutto rispetto con cifre che vanno da 20-25 euro fino a 30-40 a persona

Sette toscani su cento festeggeranno Natale e Capodanno al ristorante per una spesa media di 60 euro a testa. Gli altri resteranno a casa a brindare con famiglia o amici, confermando la tradizione del “Natale con i tuoi”. Lo rivela una stima di Fipe-Confcommercio Toscana. Un risultato dunque positivo per i locali che nel 2020 erano rimasti chiusi al pubblico a causa della pandemia (ad eccezione che per l’asporto e le consegne a domicilio) e che finalmente, quest’anno, potranno tornare a godersi un giro di affari da oltre 16,5 milioni di euro. 

Aldo Cursano e Franco Marinoni

“Rispetto al pranzo di Natale 2019, l’ultimo pre-Covid, quando i toscani al ristorante erano stati 358mila, mancheranno all’appello almeno 82mila coperti – sottolinea il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni – ma il dato sarà compensato perché saranno meno anche i locali aperti in quel giorno, circa sei su dieci. Si tratta quindi di un risultato che fa ben sperare per il futuro, perché dopo quasi due anni di incubo pandemico le persone hanno voglia di tornare alla socialità e nei ristoranti si sentono sicure”. Soddisfatto anche il presidente regionale dell’associazione di categoria Aldo Cursano: “Tra i ristoratori prevale l’ottimismo, anche se nei centri storici delle città più grandi la mancanza di turisti si sente in maniera drammatica, ed è anche una delle ragioni per cui quest’anno 4 locali su dieci – anziché tre su dieci come nel 2019 – hanno deciso di restare chiusi per le feste. L’altra ragione è legata alla difficoltà di trovare personale disposto a lavorare nei festivi, poi c’è la paura di non raggiungere un numero congruo di prenotazioni, perché le nuove misure antiCovid stanno avendo un effetto depressivo”. 

A farla da padrone nei menu a Natale, anche quest’anno, saranno quelli a prezzo fisso: formula scelta dal 78,8% dei gestori, con il 44,7% che ha deciso di includere anche le bevande, mentre il 34,1% ha preferito escluderle. Vince ovviamente sempre la tradizione con ovvero tortellini in brodo e cappone, arrosti e tagliata, tartufi, dolci tipici del Natale e qualche golosità al cucchiaio. Discorso diverso, invece, per il cenone di San Silvestro e il Capodanno.

“La quota di toscani di chi sceglierà di consumare la cena del 31 dicembre fuori casa potrebbe raddoppiare – aggiungono Marinoni e Cursano -, ma è ancora presto per dirlo. Le prenotazioni stanno arrivando ed è probabile che qualcuno si deciderà solo all’ultimo momento o quasi. In quell’occasione, la presenza dei turisti potrà davvero fare la differenza. La speranza di poter chiudere in bellezza un anno che si è aperto in modo disastroso resta alta”. Qui si punta invece sul pesce, con antipasti e specialità sfiziose anche nella presentazione. Poi ancora, immancabili, dolci e bollicine. Il costo del cenone in media serà di cento euro a persona tutto compreso, ma ci saranno anche locali con menù alla carta, per favorire ogni esigenza della clientela. 

Infine il capitolo spesa per pranzi e cene per chi rimarrà in casa. Confcommercio sottolinea che basteranno dalle 20-25 euro a persona per il pranzo di Natale fino alle 30 e oltre per il cenone di San Silvestro per mettere in tavola un menù di tutto rispetto. “Le famiglie – concludono – opteranno per la solidità delle tradizioni, scegliendo prodotti tipici e a chilometro zero, con molte meno concessioni ad esotismi internazionali”. Insomma, un ritorno ai sapori più familiari, capaci di ricostruire quel clima di certezze e solidità che manca ormai da troppo tempo.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.