Ozpetek mette in scena ‘Mine Vaganti’ e al Puccini c’è il pluripremiato “La merda”

Debutta domani alla Pergola l’adattamento teatrale di uno dei più conosciuti film del regista turco che il 27 torna anche con Ferzaneide. Silvia Gallerano è invece la straordinaria protagonista del lavoro di Cerasoli che festeggia dieci anni di successi incontrastati

La “Mina vagante” questa volta va a teatro. Ferzan Ozpetek firma la sua prima regia teatrale e da domani 22 marzo fino al 3 aprile alla Pergola mette in scena l’adattamento di uno dei suoi film più conosciuti che segna anche l’ultima interpretazione di Ennio Fantastichini prima della sua improvvisa scomparsa avvenuta nel 2018. Sentimenti, malinconia, risate, ma soprattutto la coralità, forse il tratto più distintivo del cineasta turco (si pensi soltanto al sublime “Le fate ignoranti” o allo struggente “Saturno Contro”), si ritrovano in questa produzione per le tavole del palcoscenico. Ma attenzione a fare paragoni con il film perché si rischierebbe di rimanere disorientati. Questa trasposizione, come conferma lo stesso Ozpetek e “altro” dalla pellicola: “Ho tralasciato circostanze che mi piacevano tanto – dice -, ma quello che il cinema mostra, il teatro nasconde, e così ho sacrificato scene e ne ho inventate altre, anche per dare nuova linfa all’allestimento. L’ambientazione pure cambia. Ora una vicenda del genere non potrebbe reggere nel Salento, perciò l’ho ambientata in una cittadina tipo Gragnano o lì vicino. In un posto dove un coming out ancora susciterebbe scandalo”.

Al centro di Mine vaganti c’è la famiglia Cantone, proprietaria di un pastificio in un piccolo paese del Sud Italia, con le sue radicate tradizioni culturali alto borghesi e un padre desideroso di lasciare in eredità l’azienda ai figli. Tutto precipita quando il figlio Antonio si dichiara omosessuale, battendo sul tempo il secondogenito Tommaso, tornato da Roma per raccontare anch’egli la sua verità. Una favola agrodolce che fa riflettere con leggerezza e infilza il perbenismo manicheo della famiglia del Sud in cui tutto è plasticamente immobile: i genitori non possono accettare ciò che è fuori dal recinto della “normalità” e i figli si caricano sulle spalle, per anni, il peso del silenzio perché nulla deve cambiare, in cui il pubblico è chiamato a interagire con gli attori, che spesso recitano in platea come se fossero nella piazza del paese. In teatro, nei ruoli che al cinema furono di Ennio Fantastichini (il padre), Lunetta Savino (la madre), Antonio Preziosi e Gaetano Scamarcio (i due fratelli gay), troviamo Francesco Pannofino, Iaia Forte, Erasmo Genzini e Carmine Recano: mentre Simona Marchini da vita al personaggio della zia svampita interpretato da Elena Sofia Ricci. Nel cast anche Roberta Astuti, Sarah Falanga, Mimma Lovoi, Francesco Maggi, Luca Pantini e Edoardo Purgatori.

Racconto storie di persone – conclude Ozpetek -, di scelte sessuali, di fatica ad adeguarsi a un cambiamento sociale ormai irreversibile. Qui la parte del pater familias è emblematica, oltre che drammatica e ironica allo stesso tempo. Le emozioni dei primi piani hanno ceduto il posto a punteggiatura e parole; i tre amici gay sono diventati due e ho integrato le parti con uno spettacolino per poter marcare, facendone perfino una caricatura, quelle loro caratteristiche che prima arrivavano alla gente secondo le modalità mediate dallo schermo. A teatro non ci si dovrebbe mai annoiare. Sono partito da questo per evitare che lo spettacolo fosse lento. Ho optato per un ritmo continuo anche durante il cambio delle scene. Ho realizzato una commedia che mi farebbe piacere andare a vedere a teatro, dove lo spettatore è parte integrante della messa in scena e interagisce con gli attori”.

Lunedì 28 marzo, alle 20.45,  serata speciale con Ozpetek e il suo one man show Ferzaneide – Sono ia! per una nuova occasione di viaggio sentimentale attraverso i suoi ricordi, le suggestioni e le figure umane che hanno ispirato molte delle sue pellicole. Biglietti: Mine Vaganti – intero da 35 a 21 euro, ridotto da 32 a 19 euro, abbonati Teatro della Toscana e U30 da 26 a 17 euro, soci Coop da 28 a 18 euro. Ferzaneide: intero 15 euro, ridotto 12 euro. Info e vendite telefoniche 055-0763333. Acquisto nei punti vendita BoxOffice e online su www.ticketone.it/search/?affiliate=ITT&searchterm=mine+vaganti+firenze&tab=0 e www.ticketone.it/search/?affiliate=ITT&searchterm=ferzaneide+pergola&tab=0.

Silvia Gallerano in “La merda” foto di Marco Pavanelli

Totalmente diversa la proposta del Teatro Puccini che in occasione del 10° anniversario dal suo debutto presenta domani, martedì 22 marzo (ore 21), Silvia Gallerano nel pluripremiato e acclamato “La Merda” di Cristian Cerasoli. Dopo aver vinto l’oscar del teatro europeo e registrato un enorme successo di pubblico e critica in tutto il mondo (dall’Europa al Brasile, dall’Australia al Nord America) a dieci anni di distanza dal suo debutto, “il poetico flusso di coscienza sulla condizione umana” torna alla sua dimensione live tour per festeggiare un compleanno davvero importante. Sublime e straordinaria  “da strapparti la pelle di dosso” come ha scritto il quotidiano inglese The Guardian l’interpretazione di Silvia Gallerano, che in palcoscenico recita completamente nuda, “giovane” donna “brutta” che tenta con ostinazione, resistenza e coraggio di aprirsi un varco nella società delle Cosce e delle Libertà.

Biglietti: Platea € 20,00, Galleria € 15,00 (esclusi diritti di prevendita). Accesso in sala è consentito solo con Green Pass Rafforzato e mascherine FFP2. Biglietti in vendita nel circuito regionale Box Office/Ticketone Acquisto on line su www.teatropuccini.it. Info: 055.362067 – 055.210804.

Tutte le foto di Mine Vaganti sono di Romolo Eucalitto

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.