Papà Ciatti: “Vorremmo avere le piazze piene di giovani nel ricordo di Niccolò”

A quasi quattro anni dall’assurda morte del giovane di Scandicci massacrato a calci e pugni in una discoteca spagnola, un recital di Ugo De Vita il 12 agosto racconta chi era Niccolò e chiede fortemente giustizia

Quattro anni fa ormai l’assurda morte di Niccolò Ciatti, il ragazzo di Scandicci brutalmente ucciso appena fuori da una discoteca di Loret de Mar in Spagna da tre bestie assalitrici cecene di cui una proprio a fine giugno è stata scarcerata per decorrenza dei termini di carcerazione preventiva. Il 29enne adesso è sottoposto a obbligo di firma settimanale, ma la famiglia del giovane e tutta una città ancora aspettano che si faccia giustizia in un regolare dibattimento.

Niccolò verrà ricordato con un recital il 12 agosto, giorno della tragedia, in piazza della Resistenza a Scandicci (ore 21.15) messo in scena dall’associazione no profit Alice in cerca di teatro in collaborazione con la Onlus intitolata a Ciatti, recentemente insignita del Fiorino d’oro della città. Lo spettacolo, che ha il patrocinio di Regione Toscana, Comune di Firenze e Comune di Scandicci, insieme al sostegno del Ministero degli esteri, avrà un’anteprima europea a Scandicci, mentre andrà in scena a Firenze all’Anfiteatro La Limonaia di Villa Strozzi (via Pisana, 77) il 30 agosto ore 21.30.

L’evento è stato presentato a Palazzo Vecchio dall’assessore alla cultura Tommaso Sacchi, dal presidente della Regione Eugenio Giani, da Cristina Giachi, presidente Commissione regionale Cultura, da Sandro Fallani, sindaco di Scandicci, da Luigi Ciatti, padre di Niccolò e Ugo De Vita, autore e curatore dell’allestimento. “Sono quattro anni che aspettiamo di avere giustizia per Niccolò – ha detto papà Ciatti con la sua consueta dignità – e che lottiamo verso una giustizia spagnola, che purtroppo non ci ha aiutato e continua a non aiutarci. Vogliamo raggiungere questo obiettivo e vogliamo che casi come quello di Niccolò non capitino. Questa iniziativa è importante per ricordare Niccolò, che amava e rispettava la vita, per farlo conoscere e vorremmo avere le piazze piene di giovani. Questo ci darebbe forza. Vogliamo cercare di far capire ai ragazzi quello che hanno, l’importanza della vita che va rispettata perché sentiamo e vediamo troppa violenza ingiustificata”.

La prima data all’estero si terrà in edizione bilingue italiano-spagnolo. Le date italiane avranno ingresso libero, fino ad esaurimento posti, nel rispetto delle norme anti Covid. “È un’iniziativa non solo in memoria di Niccolò – ha aggiunto Sacchi -, ma anche per tenere viva l’attenzione su un fatto gravissimo. Le Istituzioni sono riunite in questo progetto realizzato con la famiglia del giovane fiorentino e l’associazione che porta il suo nome e sostengono questa manifestazione culturale che tiene alta la memoria di Niccolò che ci ha lasciato quattro anni fa”. Presenti all’incontro stampa anche il direttore generale per gli italiani all’estero e ministro plenipotenziario Luigi Maria Vignali il quale ha ribadito l’impegno del ministero degli Esteri affinchè la famiglia Ciatti non sia lasciata sola e la giustizia per Niccolò sia assicurata dalle autorità spagnole.

Curatore dell’allestimento, scritto in collaborazione con Luigi, Cinzia e Sara Ciatti, è Ugo De Vita scrittore, interprete, docente universitario, autore di due film per la Rai e una serie di telefilm. Dopo essersi occupato nel tempo dei casi Welby Cucchi, Vannini, oltre al Decennale delle stragi di Capaci e via d’Amelio, adesso racconta Niccolò Ciatti: un testo poetico per chiedere giustizia: dai ricordi della mamma, del babbo e la sorella di Niccolò all’amore e le amicizie, le emozioni e le gioie spazzate via in una notte che doveva solo essere di divertimento e non trasformarsi in tragedia per una famiglia e un’intera comunità. “Questo allestimento – conclude De Vita – Porterà in piazza a Scandicci e a Firenze un dolore forte e voglio una risposta forte dalle due piazze: Niccolò lo merita. E’ bello far uscire un concetto per i ragazzi che fa la differenza e la distanza tra l’etica e la morale: ciò che è vietato e ciò che è male”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.