Passano in Consiglio i 10 milioni per il restyling del Padovani ad uso Fiorentina (se vorrà…)

Via libera allo scostamento di bilancio che prevede anche finanziamenti alle Case Popolari (5 milioni) e alla cultura. Italia Viva non vota, opposizioni tutte contrarie. “Folle destinare tutti questi soldi al rugby”

Surreale. E’ questa la parola che meglio definisce quanto successo in Consiglio comunale con l’approvazione della delibera di scostamento di bilancio che al suo interno insieme a una serie di aggiustamenti su alcuni capitoli del bilancio (manutenzione degli alloggi Erp e cultura solo per fare due esempi) conteneva anche il restyling del Campo Padovani e la realizzazione del nuovo polo del rugby per un totale di 10 milioni che però si sa benissimo dovrebbe servire a far giocare la Fiorentina nell’impianto durante i lavori di riqualificazione del Franchi, ammesso però che la società viola lo voglia: e i segnali (silenzio assoluto) in questo momento dicono l’esatto contrario.

Dunque alla fine il restyling del Padovani si farà impegnando una quantità di risorse che senza dubbio potevano essere dirottate in altri settori più bisognosi e in sofferenza, uno per tutti proprio le case popolari: appena 5 milioni, nonostante l’intervento pieno di retorica del consigliere Pd Fratini con il quale si voleva far intendere a tutta l’aula l’impegno assoluto dell’amministrazione proprio in un momento in cui abitare a Firenze (Erp o appartamenti a libero mercato poco importa) sta diventando sempre più un lusso salvo poi aggiungere un attimo dopo che “Sul Padovani togliamo gli alibi alla Fiorentina» . La votazione racconta di Pd e Lista Nardella a favore (con diversi malumori), contrarie tutte le opposizioni. Non hanno partecipato al voto Michela Monaco (Gruppo Misto) e Italia Viva che all’inizio aveva promesso fuoco e fiamme fino a minacciare la stessa sopravvivenza della Giunta e poi “per senso di responsabilità” ha scelto di non votare pur rimanendo sui banchi.

“Sulla maggioranza siamo tranquilli, andiamo avanti», ha cercato di tranquillizzare il sindaco Dario Nardella che ha parlato di «eventualità mai nascosta» a proposito della possibilità che la Fiorentina venga a giocare al Padovani e ha attaccato il centrodestra dicendo di «non capire la polemica» sulle risorse impiegate. Polemica dunque incomprensibile per il primo cittadino che però si è “dimenticato” di dire che la capienza massima del nuovo Padovani sarà di 7.000 persone (assolutamente insufficiente per giocare in serie A le partite casalinghe), che un vero e proprio progetto almeno per il momento non c’è e che i tempi non sono poi così tanto lunghi. Resta da capire poi che tipo di traino potrà dare il rugby alla città (con tutto il rispetto per la disciplina ovviamente) visto le “fiorentine” in questo momento se va bene attraggono soltanto poche decine di persone. Insomma un investimento “mascherato” da un interesse più forte che è quello di “costringere” in qualche modo la Fiorentina a non trasferirsi altrove durante gli interventi di restauro del “Vecchio Comunale”

Da sinistra in primo piano: Bundu, Palagi e Felleca. In secondo piano Dardano e Masi

In apertura, il consigliere di Fratelli d’Italia Jacopo Cellai aveva proposto, in accordo con i colleghi del centrodestra, una sospensiva per l’iter normativo seguito dalla delibera.  “Le motivazioni con cui il PD ha sostenuto di poter comunque votare l’atto ci lasciano perplessi – ha poi notato Cellai insieme al capogruppo Alessandro Draghi –. Ma l’idea stessa di destinare tutti questi soldi ad un impianto di rugby ci pare folle. Si dice che si ampliano i posti (con quale progetto, non è dato sapere) pensando solo al rugby con una capienza palesemente sproporzionata alle esigenze. E chi coprirà poi le spese di manutenzione? Sappiamo tutti che la ragione è che la Fiorentina intervenga per i posti che mancano a renderlo lo stadio ‘di scorta’ della squadra viola mentre si effettueranno i lavori al Franchi. Peccato che da parte della Fiorentina si sente solo di rimando un gran silenzio. Nessuno ad oggi ci dice a quanto ammontino le risorse urgenti che occorrono al Padovani, ma abbiamo la certezza che ci metteremo 10 milioni, il doppio di quanto si investe sulle case popolari, e nell’impianto in cui gioca la squadra di cui è presidente il consigliere regionale PD Andrea Vannucci, presidente dell’Unione Rugby”.

Secondo Lorenzo Masi (M5S) “I dieci milioni Sono una voce sproporzionata per un investimento in cui non è dato comprendere la sua natura se non comprendere che trattasi di “una implementazione dei servizi ed un aumento della capienza. Abbiamo impianti in condizioni disastrose, che necessitano di interventi straordinari: docce, impianti di climatizzazione obsoleti che consumano in maniera esagerata, impianti di illuminazione ancora con lampade alogene. Abbiamo tagliato la manutenzione di aree verdi pubbliche e scolastiche, vengono dati meno soldi all’agricoltura urbana per un totale di 200mila euro. Non investiamo 10 milioni di euro solo su delle tribune che, si dice, debbano servire per la crescita del rugby, quando qualche consigliere Pd dichiara che servono per i tifosi della Fiorentina.

“Il rugby piace molto al Sindaco e alla Giunta. O almeno a una parte della Giunta e della maggioranza. Questo dovrebbe giustificare una variazione di bilancio improvvisata e senza reali progetti?” si sono chiesti Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (SPC). Infine Mimma Dardamo (Iv) «c’è un’idea fallace di stare in maggioranza e la maggioranza non può stare afona. Ma non voteremo contro per senso di responsabilità. Dal Pd ci viene detto che ‘scommettiamo’ sul rugby. Perché tutta questa urgenza per il Padovani?». Malumori anche nel Pd Con Massimo Piccioli e Stefano di Puccio che hanno rimarcato «perplessità sulla scelta e sull’entità dell’investimento».

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.