Più piste ciclabili, monopattini e trasporto pubblico: ecco il piano mobilità per il dopo Covid-19

Nardella lancia “L’operazione Bartali” per una mobilità maggiormente “green”. Per favorire l’incremento di frequenza per bus e tramvia allo studio c’è l’ingresso al lavoro articolato su tre turni differenti uniformemente distribuiti

La ripartenza della mobilità a Firenze dopo l’emergenza sanitaria da Covid-19 passa attraverso il trasporto pubblico e la mobilità green. Nessuna corsa all’uso dei mezzi privati, ma anzi un decisivo colpo di acceleratore con l’ampliamento massiccio della rete ciclabile e il potenziamento della sharing mobility individuale con l’arrivo delle bici a pedalata assistita, dei monopattini e degli scooter. Sono questi alcuni degli elementi forti del piano che Comune e Città Metropolitana di Firenze hanno presentato oggi nella prima conferenza stampa tenuta dal sindaco Dario Nardella dopo il lockdown, rigorosamente in modalità video, insieme all’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti e al consigliere delegato della Città Metropolitana al Tpl Francesco Casini.

Il sindaco Dario Nardella

“Abbiamo lavorato alacremente – ha spiegato Nardella – per mettere a punto un piano a 360 gradi che contiene interventi che possiamo attuare in piena autonomia e altri che invece necessitano di condivisione con istituzioni centrali e regionali e altri soggetti come sindacati, associazioni di categoria e via dicendo. Ma si tratta di uno sforzo davvero notevole di programmazione che supera le azioni legate alla fase contingente per diventare una visione strategica più ampia”. Nel dettaglio il piano si concentra sulla fase 2, che scatta dal 4 maggio, e sulla fase 3 il cui avvio dovrebbe essere nel mese di settembre e prevede tra l’altro l’apertura delle scuole.

TRASPORTO PUBBLICO – Fondamentale è garantire ai cittadini che i mezzi siano sicuri. “Stiamo studiando – prosegue il primo cittadino fiorentino – l’idea di un bollino verde da mettere su tutti i mezzi di trasporto che indicherà che è stata effettuata la sanificazione”. Intanto sono già definite le misure da attuare sui mezzi del trasporto pubblico: obbligo di uso delle mascherine naso-facciali, utilizzo dei guanti monouso, separazione dei flussi in salita e in discesa, identificazione dei posti a sedere e in piedi disponibili, presenza di personale di bordo per la verifica del distanziamento interpersonale e contenimento degli accessi entro la capacità massima al conteggio dei passeggeri in salita, filtro dei passeggeri in salita per misurare la temperatura corporea e accertare l’adempimento dell’obbligo di mascherina alla verifica degli assembramenti in fermata. Sul fronte dell’aumento dell’offerta il piano propone l’incremento della frequenza delle corse di tramvia e dei bus (con l’attivazione di corse bis, 2 bus sulla stessa traccia oraria e la riduzione dell’intervallo di tempo tra i passaggi). Tra le misure anche l’acquisto on line dei biglietti, l’introduzione di servizi di collegamento diretto da specifici terminal a poli attrattori di traffico. L’ipotesi è quella di un ingresso a lavoro articolato su 3 turni differenti uniformemente distribuiti (7-8, 8-9 e 9-10) con tre modalità di turnazione  (turni assegnati per i singoli lavoratori, orario di ingresso variabile giornalmente per tutti i lavoratori di una singola azienda, orario di ingresso fisso per tutti i lavoratori di una singola azienda in base al codice Ateco). I primi a iniziare potrebbero essere proprio il Comune e la Città Metropolitana.

MOBILITA’ CICLABILE – Entro l’anno saranno terminati 12 chilometri di nuove piste che si aggiungeranno ai 95 già a disposizione, mentre da subito saranno realizzati i percorsi provvisori grazie a una deroga al Codice della Strada: si tratta di 10 chilometri su viabilità fino ad oggi di esclusivo dominio dei mezzi a motore. Un grande impegno su più fronti che il sindaco ha battezzato come “Operazione Bartali”. Sul fronte degli incentivi, le proposte riguardano il riconoscimento del tempo di spostamento come parte dell’orario lavorativo, attivazione di incentivi per la mobilità green come il rilascio kit antifurto, un contributo monetario diretto, sconti negli esercizi commerciali, rottamazione di autoveicoli a favore dell’acquisto di biciclette a pedalata assistita. Importante anche il ruolo della sharing mobility con la previsione di utilizzare mezzi finora non presenti a Firenze come la bici a pedalata assistita (800), il monopattino elettrico (600) e lo scooter (almeno 250) da aggiungere al parco biciclette attuale (4.000). Per il car sharing le proposte di sostegno ai gestori prevedono l’eliminazione del canone dovuto all’amministrazione comunale per mezzi non elettrici, la possibilità di allungare la durata del noleggio e di differenziazione della flotta.

MOBILITA’ PRIVATA – Il sindaco Nardella ha ribadito che non può essere la risposta unica alla domanda di mobilità nelle fasi 2 e 3. “Cercheremo comunque di venire incontro alle esigenze di chi per motivi di lavoro deve spostarsi con l’auto. Per questo abbiamo pensato nella fase 2 ad un mini abbonamento i 20 euro mensili per la sosta in tutte le Zcs. Si tratta di uno sconto molto importante rispetto alla tariffa piena che sarà applicabile sia ai residenti che agli utenti esterni”. Rinviata alla fase 3 l’attivazione della  sosta gratuita per residenti negli spazi di sosta promiscua fuori della Zcs di residenza. Per il centro è confermata Ztl. “È un piano corposo con molte novità e indicazioni – conclude Nardella -. Nessuna fuga in avanti, ma abbiamo voluto essere pronti con  idee chiare a livello di prospettive e strategie”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.