Pnrr, lo conosce solo il 21% dei fiorentini

E’ quanto emerge da una ricerca Changes Unipol elaborata da Ipsos. Salute prima necessità del piano secondo gli intervistati: poi c’è la transizione ecologica

Solo il 21% dei fiorentini vanta una conoscenza specifica del PNRR e, di questi, appena l’1% afferma di averne una consapevolezza approfondita, dati che classificano Firenze all’ultimo posto fra le aree metropolitane italiane.

È quanto emerge da una ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, che ha analizzato conoscenza, interesse e fiducia nel PNRR e nelle sue principali caratteristiche. L’indagine è stata realizzata presso un campione nazionale rappresentativo della popolazione di età 16-74 anni (rappresentativi di oltre 44 milioni di individui) e residenti nelle principali Aree Metropolitane (rappresentativi di oltre 13 milioni di individui) secondo genere, età, area geografica, ampiezza centro, titolo di studio, tenore di vita, professione e nucleo familiare. Sono state realizzate 1.720 interviste, condotte mediante metodo CAWI1.

Anche in ambito nazionale soltanto il 21% degli italiani, pari a circa 9 milioni di concittadini, vanta una conoscenza specifica del PNRR, mentre il 62% ne ha una cognizione approssimativa (contro il 65% dei fiorentini). Appena il 5% della popolazione (pari a circa 2 milioni di italiani) ne ha una consapevolezza veramente approfondita; complessivamente, più di 8 su 10 (83%, pari a circa 36 milioni di concittadini), conoscono almeno di nome il Piano. A Firenze, il 14% afferma di non averne nemmeno mai sentito parlare (contro il 17% della media nazionale). Il 44% dei fiorentini vede nel PNRR uno strumento utile al rilancio del Paese

Dai dati di Changes Unipol, elaborati da Ipsos, emerge che il 44% dei fiorentini vede nel PNRR uno strumento utile al rilancio del Paese, in linea con il 46% della media nazionale. Considerando la poca padronanza del tema, 2 italiani su 3 (66%, pari a circa 29 milioni di concittadini) vorrebbero saperne di più su come le riforme del PNRR contribuiranno concretamente alla ripresa del Paese, dato che, per chi vive nell’area metropolitana di Firenze, sale al 69%. Il 78% dei fiorentini (rispetto al 73% media nazionale) che ha almeno sentito parlare del Piano ritiene che i fondi stanziati non saranno comunque sufficienti e, soprattutto, che serviranno altri fondi pubblici (55%, mentre la porzione dei fiorentini che ritengono necessari anche fondi privati si attesta al 23%).

Tra le sei missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), l’area “Salute” (22%) è considerata dai fiorentini la prima necessità, nonostante sia ultima per i fondi stanziati dal Governo. La quarta ondata della pandemia, e il numero crescente di contagi e malati ricoverati, comporta, inevitabilmente, riflessi e condizionamenti sui cittadini che, ad oggi, individuano in digitalizzazione, telemedicina e assistenza territoriale le necessità primarie per il futuro del Paese. Tra chi vive a Firenze, al secondo posto figura la “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica” (18%), missione che prevede la transizione energetica, la mobilità sostenibile, l’agricoltura sostenibile e l’economia circolare ed è al primo posto per fondi stanziati e, sempre al 18%, “Istruzione e Ricerca” che prevede il potenziamento di tutti i livelli di istruzione e della ricerca anche ad uso produttivo e delle imprese. Considerata meno prioritaria dai fiorentini (13%) l’“Inclusione e coesione sociale”.

Ampliando lo sguardo all’intero territorio nazionale, la “Salute” è la priorità degli italiani (31%) seguita da Rivoluzione verde e Transizione Ecologica” (18%), missione che risulta al primo posto per fondi stanziati, davanti a “Inclusione e coesione sociale” (17%), “Istruzione e ricerca” (13%), “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” (11%) e “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” (10%).

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.