Quel labirinto in cui nessuno mai dovrebbe essere abbandonato a se stesso

A Prato si presenta “Via Savoia”, il libro di Marco Follini che ripercorre la parabola umana e politica di Aldo Moro trucidato dalle Brigate Rosse 44 anni fa, partendo proprio da quella strada periferica dove si trovava il suo ufficio, tentativo prudente di rimanere fuori dagli affanni del Palazzo

Marco Follini (a destra) con il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano

Moro era convinto che nessuno, mai, dovesse essere abbandonato a se stesso”. C’è tutta la parabola della vicenda politica e personale dello statista democristiano, barbaramente interrotta il 9 maggio 1978 dai colpi di mitraglietta Skorpion delle Brigate Rosse, in questa breve e semplice frase di Marco Follini che riassume meglio di ogni altra considerazione quello che da più parti è considerato come l’omicidio politico più efferato dalla fine della Seconda Guerra Mondiale avvenuto in Italia.

Ex esponente di spicco della Dc prima e dell’Udc in seguito di cui è stato segretario, giornalista, vicepresidente del Consiglio, più volte senatore e deputato, Marco Follini presenta venerdì 28 ottobre il suo ultimo libro “Via Savoia – Il labirinto di Aldo Moro (La Nave di Teseo Editrice con prefazione di Marco Damilano) all’Art Hotel Museo di Prato (ore 21- viale della Repubblica 289) nel terzo degli appuntamenti  organizzati dall’Associazione culturalePunto d’Incontro.  “A 44 anni dalla tragica fine di Moro – spiega il presidente dell’Associazione Gianni Taccetti – siamo stati stimolati da questo volume che ci richiama alla nostra Storia recente: la presentazione del libro di Marco Follini è l’occasione per fare un viaggio negli anni che segnarono la Repubblica, sugli ultimi anni di vita e attività politica di Aldo Moro e delle vicende che portarono al rapimento e all’uccisione dello statista democristiano. Vicende per molti lontane e per molti conosciute ma che saranno affrontate per la prima volta dal punto di vista di Moro stesso”.

Follini dialogherà con Antonello Giacomelli, commissario AGCOM. Il riferimento del titolo scelto è al fatto che Aldo Moro volle per sé un ufficio periferico e austero, in via Savoia, appunto. Era un tentativo di tenersi a prudente distanza dagli affanni del Palazzo, e di marcare una netta differenza tra lui e il suo modo di vedere la vita e la politica. “A partire da questa scelta simbolica, un manifesto delle intenzioni, Marco Follini – prosegue Taccetti – racconta in modo sapiente e originale la parabola umana e politica di Aldo Moro fin dai primi passi a Roma in modo soggettivo, come fosse Moro stesso a raccontarci i fatti”.

Monsignor Gastone Simoni durante l’ostensione della Sacra Cintola nel Duomo di Prato (Foto di Giacomo Boschi Gwilbor)

Prima del dibattito, un video realizzato da Tv Prato ricorderà Monsignor Gastone Simoni, storico vescovo di Prato scomparso lo scorso 28 agosto. “A distanza di due mesi esatti dalla morte vogliamo ricordare la figura e la statura di Mons. Simoni – aggiunge il vicepresidente di Punto d’Incontro Marco Duradoni -. Nei suoi anni di guida pastorale ha accompagnato i pratesi e la città ad attraversare le difficoltà del nostro tempo sollecitando una fede attaccata alla realtà, un impegno dei cattolici in politica e nella società entrando nei problemi e cercando di dare delle risposte per il bene comune. Per noi era doveroso e lo abbiamo fatto grazie alla forza delle immagini e delle sue parole che ogni volta che le sentiamo, con la sua forza d’animo, ci ricordano quanto deve essere salda e battagliera la nostra fede”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.