Rocco Commisso contro i giornalisti

A due giorni dall’ufficialità della salvezza raggiunta, esplode la rabbia del Patron Viola contro stampa, tv, radio e web accusati di essere troppo critici nei confronti di società, dirigenza e giocatori. “Vorrei tornare in America e vendere la Fiorentina ai fiorentini. Riuscireste a fare meglio di quanto ho fatto io?

“La Fiorentina mi è costata 100 milioni ed ho speso tantissimo fra trasferimenti e centro sportivo. Vorrei tornare in America e vendere la Fiorentina ai fiorentini. Riuscireste a fare meglio di quanto ho fatto io? Perché avete fatto tutte queste critiche su di me che ho portato tutti questi soldi? Io esporto il marchio Viola in America e qui a Firenze fate queste cacate. Solo perché siamo arrivati decimi invece che ottavi? La Fiorentina è una delle poche società senza debiti, non so se altri in Serie A possono dirlo, parlo di Milan, Inter ed altre. Io sono orgoglioso di questo”.

Naturalmente scherza Rocco Commisso (ma forse anche no…) perché pochi minuti dopo ribadisce la sua volontà ad andare avanti nell’avventura Viola ma a due giorni dall’ufficialità della salvezza raggiunta, il patron è un fiume in piena. E altrettanto naturalmente ce l’ha con i giornalisti secondo un copione già ampiamente visto durante le ultime conferenze stampa. Troppe e troppo continue le critiche, spesso a suo giudizio campate in aria o letteralmente inventate, di stampa, tv, radio e web L’appuntamento in videoconferenza dura oltre un’ora ed è un attacco continuo ai giornali, alle tv, alle radio e perfino anche al presidente dell’Assostampa Sandro Bennucci zittito a male parole dal tycoon americano.

“Non parlo da mesi – attacca subito – ma presto tornerò in America. Voglio ringraziare il lavoro di Beppe Iachini innanzitutto. Ci ha salvati l’anno scorso e anche quest’anno, dobbiamo ringraziarlo tutti. Avevamo una squadra terrorizzata quando se ne è andato Prandelli. I giornalisti non sono stati gentili coi calciatori e continuano a non esserlo. I fiorentini dovrebbero fare una statua a Iachini. Il mio errore? Sentire la pressione della piazza quando ho mandato via Iachini dopo le prime sette partite. I risultati lo hanno dimostrato, non andava mandato via. Ho imparato a seguire di più i miei istinti. Alcuni giornalisti facevano pressioni per mandare via Iachini, fu un errore. Futuro? Ci sarà tempo di programmare. I giornalisti ‘scienziati’ chiedono da marzo un restyling della dirigenza”.

Si prova a spostare il discorso sul piano di rilancio per il prossimo anno, ma il ritornello cambia poco: “Lo stesso di quando sono arrivato, i giornalisti hanno scritto cose indegne contro la squadra e contro Iachini, hanno anche loro colpe su questa situazione. Io credevo che avessimo una squadra più forte dell’anno passato e questo non è accaduto ma ci abbiamo lavorato molto. Errori ce ne sono stati ma questo dovrà essere chiarito all’interno della società. La vostra rabbia e il problema vostro è che non siete mai stati capaci di capire chi dei vostri colleghi dicesse bugie”.

Poi un duro attacco al Corriere Fiorentino e al suo direttore Roberto De Ponti: “Loro e la Gazzetta sono controllati da Urbano Cairo e non parlerò con loro finché non chiederanno scusa. Hanno detto bugie e i giornalisti devono intervenire. Sono state raccontate cose da matti riguardo un presunto incontro con Sarri. Come fate a lavorare per un giornale che dice bugie?”. Infine lo stadio annunciando un prossimo incontro con il sindaco Dario Nardella: “Lo Stadio è un monumento? Allora mettete voi i soldi. Mi sono incontrato con Pessina nel 2019, se mi avessero lasciato fare quello che volevo a questo punto eravamo al 50% dei lavori. Adesso a Nardella voglio fare tante domande per quanto riguarda i costi: quando si comincia, quando si finisce, quanto sarà l’affitto, quanta parte destinata al commerciale, chi ha il controllo di tutto”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.