Salviamo Firenze: “No a incontri solo di cortesia”

Il sindaco Dario Nardella e al suo fianco il Governatore toscano Eugenio Giani

Secca replica del comitato promotore dei due referendum popolari sugli studentati di lusso dopo che il sindaco aveva lanciato l’idea di un summit. “I problemi di una città non si risolvono con annunci mediatici”

Referendum Salviamo Firenze, è il sindaco Dario Nardella a prendere l’iniziativa, dopo l’annuncio del comitato promotore che, davanti allo stop  emanato dal Collegio degli Esperti, aveva rilanciato annunciando che il referendum si sarebbe comunque tenuto, autogestito, a settembre. Una mossa dettata dal fatto che i promotori ritenevano ancora non soddisfacente il passo del sindaco di sposare alcuni fra i quesiti referendari, in particolare quelli che mettono un limite alla ricettività alberghiera degli studentati, e ancora insufficiente la modalità dell’accettazione, ovvero con delibera di giunta, che ha lo stesso valore di una semplice osservazione al Poc, senza conseguenze concrete, che promanano solo da un passaggio in consiglio comunale attraverso la forma della norma di salvaguardia.

La conferenza stampa di Salviamo Firenze qualche giorno fa a Palazzo Vecchio

Ed è su questo punto che si appunta l’attenzione del sindaco: “Stiamo lavorando su ipotesi di norme di salvaguardia che possano anticipare il piano operativo – ha detto a margine della riapertura di Forte Belvedere – noi siamo andati incontro al comitato e sono disponibile all’incontro con loro. Così come siamo disponibili a valutare la possibilità di approvare delibere con una variante urbanistica transitoria che permetta di anticipare gli effetti del Piano operativo che è stato soltanto adottato”. Ricordando che il comitato referendario era nato, come da intenzione dei fondatori, per “denunciare gli interessi speculativi che stanno ingabbiando Firenze”, Nardella ha sottolineato di “aver non solo sposato le proposte del comitato” ma di averle “anche rilanciate in un quadro più largo, generale, perché riteniamo che quando ci siano proposte sensate queste vadano riconosciute”.

A questa mossa del sindaco, corrisponde una risposta celere del comitato promotore. “Meglio tardi che mai, e lo ringraziamo per questo – sottolinea Massimo Torelli, tra i promotori dei quesiti referendari – ma la democrazia, di cui lui come Sindaco dovrebbe essere garante, è anche forma e procedura: ad oggi non abbiamo ancora ricevuto dal Comune di Firenze né la memoria presentata da Nardella al Collegio degli esperti, né la documentazione prodotta, nonostante si sia richiesto su più canali l’accesso agli atti”.

Una mancanza che non va giù al Comitato, dal momento che  “l’informazione doveva essere garantita” e la sua assenza, spiegano i promotori, “potrebbe aver alterato l’iter del procedimento, impedendo ai soggetti promotori di presentare le necessarie memorie e controdeduzioni. Non solo, dal 23 maggio il Comune e il presidente del Consiglio comunale non hanno trasmesso nulla al Comitato referendario e lo stesso decreto di stop alla procedura di referendum non risulta oggi essere formalmente pubblicato, nonostante la dichiarazione alla stampa del 19 giugno scorso”.

Rincara la dose Torelli: “La Giunta Nardella e lo stesso Sindaco, nonostante la nostra proposta referendaria sia stata lanciata cinque mesi fa, ha risposto bloccando il referendum e nei fatti mettendo un bavaglio alla cittadinanza su un tema sostanziale, come la speculazione immobiliare e la vivibilità di Firenze. Quel bavaglio verrà tolto a settembre con una grande consultazione autogestita con la quale ridaremo voce alle cittadine e ai cittadini della nostra città”. E l’incontro col sindaco? “Non appena verranno ripristinate le ordinarie regole di democrazia e trasparenza, il Comitato Salviamo Firenze è disponibile a incontrare Nardella per un confronto su azioni concrete, come la scrittura delle norme di salvaguardia che dovranno essere definite e applicate prima della pausa estiva, a incontri solo di cortesia non siamo interessati” conclude Torelli. “I problemi politici di una città non si risolvono con dichiarazioni ad uso stampa, né con stop burocratici alla partecipazione: ciò che conta sono i fatti, il resto è puro marketing pre-elettorale. Che il Sindaco agisca, e celermente, per evitare nuove speculazioni”.

Stefania Valbonesi: