Sangiuliano contro Schmidt: ‘Gravissimo Uffizi chiusi’. La replica: ‘Da anni chiedo più personale’

La mancata apertura delle Gallerie per il ponte diventa un caso politico. Per il neo Ministro della cultura si tratta di un “danno di immagine nazionale”. Il Direttore: “L’assunzione delle risorse umane è compito del Ministero e non dei Musei”

Il neo ministro Gennaro Sangiuliano (Fonte: Beni Culturali)

Nemmeno il tempo di insediarsi come neo ministro alla cultura e Gennaro Sangiuliano, ex direttore del Tg2 (una volta testata di riferimento della sinistra riformista che ha avuto fra le sue fila giornalisti del calibro di Joe Marrazzo, Italo Moretti e Andrea Barbato solo per citarne alcuni; ma si sa i tempi cambiano e in ossequio allo spoil system che in Rai è sempre di moda per la seconda rete qualunque governo si affacci…) è andato pesantemente all’attacco del direttore delle Gallerie Eike Schmidt per via degli Uffizi chiusi lunedì 31 nel ponte dei morti e con la città piena di turisti. Durissimi i toni della lettera inviata nella quale in sostanza il ministro parlava di “danno d’immagine per le Gallerie e per l’intero sistema museale nazionale”, oltre a sottolineare la “perdita d’introiti”, chiedendo infine “come mai in questa circostanza non si sia proceduto come nel passato modificando la normale giornata di chiusura settimanale proprio per evitare disagi a turisti e visitatori”. Toni molto aspri, difficilmente spiegabili se non si vuole ricorrere alla solita e abusata spiegazione “politica”. Già perché alla fine di questo si tratta in fondo. Un intervento che apre un caso politico per motivi che almeno fino a questo momento restano alquanto fumosi e probabilmente soltanto nella testa del neo ministro.

Il direttore delle Gallerie Eike Schmidt posa accanto a uno dei ritratti più famosi di Bezzuoli: Eva tentata dal serpente

Schmidt dal canto suo ha risposto con una lunghissima lettera nella quale spiega come nel corso degli anni abbia domandato rinforzi al Ministero ma le sue richieste in pratica sono state inevase. “Come il Ministro Sangiuliano – dice nel lunghissimo sfogo scritto -, anch’io lo trovo gravissimo che gli Uffizi e la Galleria dell’Accademia sono rimasti chiusi lunedì, e il Bargello addirittura martedì 1 novembre, per lo stesso serio motivo, che è la grave carenza del personale nelle strutture museali statali. Dopo lo stop dovuto alla pandemia, quest’anno i visitatori per fortuna stanno tornando impetuosamente, e di nuovo, gli Uffizi fanno da traino dell’economia cittadina. Questo lo dimostrano anche i numeri di quest’ultimo ponte di Ognissanti, durante i quale tra sabato e martedì ben 55.611 persone hanno visitato i musei delle Gallerie degli Uffizi. Tuttavia, lunedì 31 ottobre abbiamo potuto aprire soltanto il Giardino di Boboli, con 7.338 visitatori che si sono goduti il bel tempo, ma non le Gallerie delle statue e delle pitture e non Palazzo Pitti. L’assunzione delle Risorse umane non è competenza dei singoli musei dotati da parziale autonomia, bensì degli uffici centrali del Ministero”.

Schmidt ricorda anche che nonostante la carenza di personale, gli Uffizi hanno potuto offrire numerose aperture straordinarie di lunedì e di sera al pubblico. “Queste aperture – continua – si basano sulla volontà del personale di lavorare in più e di essere pagato in più. Tuttavia, una norma intervenuta due anni fa limita il guadagno in più al 15% del trattamento tabellare annuo lordo di ciascun dipendente: per questo motivo quest’anno abbiamo potuto offrire delle aperture speciali con grande successo nella primavera e ancora in estate, ma troppi tra gli assistenti in sala che volentieri partecipano a queste aperture – comunque sempre meno, per via dei pensionamenti – hanno raggiunto o si stanno avvicinando a questo limite. Abbiamo anche richiesto al Ministero in questi ultimi anni di poter aumentare il servizio (pagato con fondi del museo) dell’azienda in-house del Ministero Ales, o di bandire alcuni parti del servizio di vigilanza a una ditta esterna, ma per entrambe le richieste abbiamo ricevuto una risposta negativa. Anche il personale del concessionario dei servizi museali può solo integrare la vigilanza con una serie di unità di supporto, perché il mansionario di quel personale differisce da quello degli assistenti museali statali”.

Infine l’ipotesi di spostare il giorno di chiusura settimanale a mercoledì che però per Schmidt è impraticabile perché gli Uffizi sono una “macchina complessa” che richiede “l’interazione di tante aziende diverse di loro, con personale e contratti diversi”. “Ma soprattutto – conclude – con migliaia di prenotazioni anche da viaggiatori da altri continenti, pianificati da tanto tempo, già in essere per tutta questa settimana, il danno economico e d’immagine di un’insolita chiusura infrasettimanale degli Uffizi avrebbe a tutta evidenza vanificato il probabile guadagno in più del lunedì aperto. Manderò una relazione estesa al signor Ministro, ma per il momento assicuro che sono scandalizzato esattamente come lui di queste chiusure. Purtroppo, il problema della carenza degli organici è endemico riguarda praticamente tutto il panorama museale, bibliotecario e archivistico nazionale. Se le Gallerie degli Uffizi possono dare una mano a muoversi in questo senso, sono pronte.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.