Schmidt: “Ho un sogno: rendere Firenze ancora magnifica”

Schmidt nel suo ex ufficio a Palazzo Pitti

In 1.500 al teatro Cartiere Carrara per la prima del candidato sindaco della coalizione di centrodestra. “Cascine come Central Park, fare un passo indietro sullo stadio: basta tagliare alberi per fare foreste di pali”

Schmidt ieri durante la presentazione all’ex Tuscany Hall

“Ho un sogno:  di rendere Firenze ancora magnifica”. A metà strada tra Martin Luther King e una sapiente scelta di parole capaci di galvanizzare la platea, Eike Schmidt, candidato del centrodestra alle prossime comunali di giugno, ha riunito i suoi fedelissimi all’ex Tuscany Hall per la manifestazione di avvio della sua campagna elettorale. 1.500 i partecipanti tra cui i maggiori esponenti della coalizione che lo sosterrà per la corsa a Palazzo Vecchio. Dal il coordinatore nazionale di FdI Giovanni Donzelli al sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi (Fdi) e al civico di centrodestra Mario Pardini, che governa Lucca. Passando per Giovanni Galli e Federico Bussolin (Lega Salvini), il primo consigliere regionale il secondo capogruppo in Consiglio Comunale, e per Marco Stella capogruppo in Regione di Forza Italia.

“Ora si cambia in meglio, più efficienza, più decoro – ha sottolineato con forza l’ex direttore per otto anni degli Uffizi -. Firenze deve tornare a essere il faro del mondo. Vorrei fare il vostro sindaco per amministrare bene la città ma ho un sogno, ho il sogno di rendere Firenze di nuovo magnifica”. E le idee di cambiamento sono già pronte e da servire su un tavolo: a cominciare dalla guarda caso proprio dalla cultura, dove Schmidt propone una sorta di depotenziamento del Museo del ’900 che potrebbe essere trasformato in un centro culturale in cui la storia di Firenze sia protagonista. “Ho il sogno di rendere la città di nuovo capitale della cultura – ha aggiunto – e che la nostra Università sia un vanto, abbia sedi adeguate per studenti, voglio che ci siano studentati e non solo falsi student hotel”.

E poi naturalmente la sicurezza, a cominciare dalle Cascine che nella sua visione vorrebbe fare diventare una sorta di Central Park fiorentino: “Le Cascine saranno il giardino dei fiorentini e vorrei che ci possano giocare i bambini senza avere paura, vogliamo tornar a passeggiare tranquilli la sera nella nostra città, nelle nostre strade principali, nei vicoli, nei parchi, senza timori e senza guardarci le spalle. Inoltre – aggiunge Schmidt – siamo la città più multata d’Italia, il doppio di Milano, quattro volte Roma che ha molti più abitanti. La Polizia deve ritrovare la sua ragione d’essere, la municipale deve servire tramite il controllo come deterrente per le infrazioni e non fare soltanto cassa”. Quanto all’artigianato per Schmidt è indispensabile rilanciarlo come è da rilanciare il patrimonio immobiliare della città. “I palazzi storici, – ha detto ancora – devono essere messi al servizio dei cittadini per scuole, associazioni, eventi culturali, siamo stanchi di vedere questi tesori svenduti”. Sulla tramvia Schmidt non è contrario, ma “sono contrario tecnologie vetuste che nessuna città del mondo utilizzerebbe più. Serve pragmatismo. Ci sono delle cicatrici a Firenze. Bisogna riguardare in maniera radicale i piani e per le opere non ancora contrattualizzate impiegare le risorse in maniera diversa”. E inoltre, “basta con il taglio degli alberi per fare spazio a foreste di pali. Al verde urbano va data maggiore importanza, con un piano serio che preveda migliaia di nuovi alberi da non far morire senz’acqua. Vanno scelta con cura le specie più adatte, che non creano grosse spese di gestione, e servono strade ombreggiate che riducono drasticamente la temperatura. Ma interventi cosmetici e piante solitari non servono a nulla”.

Infine lo stadio: “L’attuale progetto è un ibrido, cerca di conservare qualcosa e mettere qualcosa di nuovo insieme, qualcosa di impossibile, bisogna fare un passo indietro, lo consideriamo enorme spreco di soldi pubblici. C’era la disponibilità di fare lo stadio da parte della società senza spendere soldi pubblici, ora abbiamo un progetto affidato, ma il progetto non è finanziato, questa è una grande bufala. Mi impegnerò per far continuerà a giocare la Fiorentina a Firenze».

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.