Se le locandine di scena diventano opere d’arte

Da ieri nelle sale espositive dell’Accademia delle Arti del Disegno la mostra “Neo Skēnḕ” realizzata da cinque giovani artisti con i materiali grafici degli spettacoli teatrali non tenuti a causa della chiusura imposta dal Covid

Skēnḕ in greco significa palcoscenico, lo spazio in cui viene messo in scena lo spettacolo. E il titolo della mostra richiama proprio quel luogo, che si è voluto tenere in vita nonostante la chiusura forzata creando un ponte tra l’arte visiva pittorica e l’arte della recitazione le quali in un momento storico difficile come quello che stiamo vivendo si sono potute supportare e sostenere a vicenda. Da ieri nelle Sale espositive dell’Accademia delle Arti del Disegno e fino al 13 giugno prossimo è possibile vedere una interessantissima mostra nata da una considerazione, ma forse sarebbe meglio dire da una battuta sagace del direttore artistico del Teatro di Rifredi Giancarlo Mordini, che all’indomani delle nuove chiusure per cinema e teatri causa Covid ironizzava sul fatto che tutto il materiale grafico degli spettacoli non andati in scena, sarebbe servito solo a “fare delle barchette”.

Ebbene, da quelle barchette è nata una nave imponente che ha spiegato le sue vele e ha dato vita al progetto, ideato da Niccolò Mannini e da Simone Teschioni Gallo.Neo Skēnḕ – Manifesti d’artista al Teatro di Rifredi è il titolo di questa esposizione frutto dell’ingegno e della fantasia di cinque artisti nelle cui mani le locandine degli spettacoli si sono trumutate in vere e proprie opere d’arte. “Lo spunto si è trasformato in idea, l’idea è diventata progetto, il progetto realtà – racconta il curatore Simone Teschioni Gallo. – È stato veramente emozionante poter parlare con i singoli artisti e vederli sposare in tutto e per tutto l’iniziativa di Neo Skēnḕ. Una collaborazione stimolante da un punto di vista curatoriale, che ci consente di riportare a teatro il fascino dell’arte. Un significativo contributo creativo in un periodo piuttosto arido per il mondo della cultura, un’unione non scontata in tempi di isolamento e distanziamenti, una squadra ben assortita che sono certo saprà stupirci grazie alla spiccata creatività messa in campo e al “genius” celato dietro ogni singolo linguaggio. Una nuova traccia, una nuova via da seguire, una nuova scena appunto, che pone al centro il Teatro e gli Artisti”.

Gli artisti selezionati, tutti giovanissimi, sono Irene Bulletti, Leopoldo Innocenti, Rossella Liccione, Leonardo Moretti e Skim. Ognuno di loro ha utilizzato la propria voce e il proprio linguaggio, dal figurativo all’astratto, dalla street art fino alla rielaborazione delle opere tramite un approccio installativo con materiali e tecniche sperimentali. Le locandine scelte così sono state rielaborate attraverso i loro simboli, il loro linguaggio e la loro arte. La mostra consentirà alle opere realizzate di essere valorizzate al massimo, ricreando lungo il percorso del visitatore, un’esperienza dall’elevato fascino teatrale. L’esposizione sarà inoltre arricchita dalla pubblicazione di un catalogo, edizioni Polistampa, la cui presentazione si terrà giovedì 20 maggio alle ore 17.30 presso il foyer del Teatro di Rifredi, alla presenza degli artisti..

“Dopo aver visto il post di Giancarlo ed essermi confrontato con Simone – racconta Niccolò Mannini, direttore della Galleria d’Arte La Fonderia – ho realizzato che avevamo avuto la stessa idea. Ho trovato stupefacente come, durante le diverse fasi del progetto, le differenti arti abbiano creato da subito una profonda connessione tra tutte le persone coinvolte. Lo scouting degli artisti e la ricerca sono la parte più emozionante del lavoro del gallerista e dare vita a questo progetto è stato veramente entusiasmante. Abbiamo così tracciato una mappa dei vari modi di approcciarsi al medium proposto attraverso linguaggi differenti, credendo fortemente nell’importanza della condivisione delle idee tra gli artisti chiamati in causa. In questo periodo, così buio per l’arte stiamo cercando di reagire, oltre che per fotografare un periodo storico unico nel suo genere, anche per dimostrare che le arti sono la carezza interiore di cui tutti abbiamo bisogno, ora più che mai”.

Accademia delle Arti del Disegno (via Ricasoli angolo piazza San Marco). 12 maggio – 13 giugno 2021. Orari: dal martedì al sabato 10:00 – 13:00 / 17:00 – 19:00; domenica 10:00 – 13:00; giorno di chiusura lunedì. Ingresso gratuito con accesso nel rispetto delle normative anti-Covid.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.