Stadio: “Campi? Supercazzola con scappellamento a… sinistra”

Una immagine notturna dello stadio Artemio Franchi illuminato

Fratelli d’Italia attacca Nardella e il Pd: “Colpa sua se Firenze oggi non ha uno stadio degno di tale nome”

“Campi Bisenzio? Quella è un’altra supercazzola con scappellamento a sinistra e non a destra come nel film Amici miei perché si tratta di una lotta di potere interna al Pd. E il bello è che a Commisso gli si prospetta una via lineare e veloce quando poi non si sa nulla su chi farà le infrastrutture e strutture intorno, chi le pagherà, chi farà le varianti ai piani regolatori ecc.”

Da sinistra in primo piano: Torselli, Totaro e Marcheschi. Dietro, sempre da sinistra Donzelli e Draghi

Fratelli d’Italia ha le idee molto chiare sulla vicenda del nuovo stadio della Fiorentina e per chiarirle ulteriormente questa mattina ha convocato una conferenza stampa nella sede fiorentina del partito di Giorgia Meloni in via Frusa, a pochi metri dall’ingresso dell’Artemio Franchi, proprio in concomitanza con la scadenza del bando per l’alienazione dei terreni nell’area Mercafir che il Comune aveva  proposto al Presidente Viola per realizzare il nuovo impianto destinato alle partite casalinghe della Fiorentina ricevendone un rifiuto da parte del tycoon italo-americano per via del prezzo giudicato troppo alto (22 milioni tasse escluse).

“La sinistra – continua il senatore Achille Totaro che con il capogruppo a Palazzo Vecchio Alessandro Draghi, il consigliere regionale Paolo Marcheschi, il coordinatore regionale Francesco Torselli e l’Onorevole Giovanni Donzelli ha partecipato all’incontro con i giornalisti – è vent’anni che promette il nuovo stadio in campagna elettorale: Campo di Marte non può perdere lo stadio, sarebbe bene fare il restyling come a Bologna: a Campi non riuscirebbero a fare le infrastrutture attinenti necessarie”.

Ma quali sono le opzioni percorribili per mettere la parola fine a una situazione che sta diventando quantomeno ridicola? Secondo Marcheschi due: presentare un progetto reale di riqualificazione del Franchi che non preveda l’abbattimento delle curve come richiesto dalla Soprintendenza e poi chiarire se il Pd, in Parlamento, ha i numeri per fare approvare la modifica normativa sui vincoli sugli stadi monumentali. “Il resto – aggiunge – sono solite chiacchiere che fanno perdere tempo e pazienza ai fiorentini e soprattutto a Commisso. Senza atti concreti è logico che Commisso scelga altri Comuni, lasciando la responsabilità dell’abbandono e degrado del Franchi a Nardella”.

Già il degrado, perché è proprio questo l’aspetto che preoccupa di più nel caso in cui venisse scelta dalla Fiorentina l’ipotesi di trasferirsi in un altro comune: “Vorremmo vedere Campo di Marte  – conclude Torselli – trasformato in una moderna cittadella dello sport, con viale Paoli interrato e una grande area pedonale a raso destinata allo sport. Per questo non serve la bacchetta magica, ma un progetto che esiste da quando Nardella ha messo piede per la prima volta a Palazzo Vecchio nel 2004. Da allora il sindaco, già vicesindaco con delega allo sport e già presidente della Commissione Sport, si è prima innamorato inspiegabilmente dell’area Mercafir, poi ha assecondato tutte le bizze dei Della Valle e ora viene travolto nell’ennesima boutade politica tutta interna al Pd che vede Firenze contrapposta a Campi. Se esiste un responsabile del fatto che oggi Firenze non ha uno stadio degno di tale nome, il responsabile è solo lui”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.