Svolta Firenze: no a nuovi hotel in Centro, servizi raggiungibili in 15 minuti, paletti per affitti brevi

Presentato il nuovo Piano Operativo Comunale “per costruire una Firenze dell’abitare con misure che aiutino giovani coppie e famiglie a trovare soluzioni abitative”. Negli studentati privati il 20% delle camere sarà riservato agli studenti bisognosi

Stop ai nuovi alberghi in centro, una città a misura di cittadino, con servizi raggiungibili in massimo 15 minuti, ed una serie di paletti per disinnescare la proliferazione della locazione turistica breve. In che modo? In tutta Firenze, si potrà costruire un nuovo bagno ogni 30 metri quadrati di abitazione. Così non sarà più possibile realizzare un bagno privato in ogni stanza (ovvero lo schema tipico della locazione), ma uno ogni due, visti i metraggi medi delle camere in città. Sono le linee principali del nuovo Piano strutturale (Ps) e del Piano operativo comunale (Poc) del Comune, adottati oggi dalla giunta di Palazzo Vecchio su proposta dell’assessore Cecilia Del Re e presentati opggi a palazzo vecchio dalla stessa Del Re e dal sindaco Dario Nardella . Dopo il passaggio in Consiglio comunale si aprirà il periodo di 60 giorni dedicato alle osservazioni, poi i due piani saranno approvati ed entreranno in vigore.

L’assessore Cecilia Del Re e il sindaco Dario Nardella

“Un piano operativo coraggioso e innovativo – ha detto Nardella – per costruire una Firenze dell’abitare attraverso misure che aiutino famiglie e giovani coppie a trovare soluzioni abitative nella città, incentivando anche la creazione di alloggi per studenti con canoni calmierati e quindi accessibili, una serie di funzioni produttive e logistiche e riducendo un uso della città tutto schiacciato sulle funzioni turistiche. Lo facciamo anche attraverso la decisione di bloccare totalmente la realizzazione di nuovi alberghi in area centrale e favorendo il principio della città 15 minuti: una città che guarda alla qualità e non allo sfruttamento, combattendo la rendita parassitaria che spesso fa saltare il mercato immobiliare rendendo difficile l’affitto o l’acquisto di una abitazione in area urbana”.

Entrando nello specifico in zona A, ovvero nel cuore del capoluogo toscano, si va verso il blocco totale del cambio d’uso in turistico-ricettivo. Penalità per chi non recupera in tempi rapidi immobili dismessi o abbandonati. Allo stesso tempo, spuntano incentivi per favorire un mix di funzioni per grandi immobili (superiori ai 2mila metri quadrati) con l’interscambiabilità delle funzioni residenziale, direzionale e servizi per immobili e misure per introdurre e sostenere iniziative di rigenerazione partecipata con l’ampliamento del ricorso all’uso temporaneo degli spazi ed alla co-progettazione come elemento di rigenerazione urbana partecipata. L’alloggio minimo resta di 50 metri quadrati nel centro storico. Viene introdotto poi il nuovo criterio della superficie edilizia media (50-55-60) per limitare il numero di frazionamenti, dando al contempo maggiore flessibilità nell’uso dello spazio. Inoltre, nelle convenzioni con il privato viene previsto un abbattimento degli oneri a fronte dell’inserimento di un divieto almeno decennale di utilizzare gli alloggi per affitti turistici brevi e attività extra ricettive. Per i nuovi studentati privati, il 20% delle camere sarà destinato agli studenti bisognosi dell’Università che saranno gestite direttamente dall’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario, mentre la possibilità di aprirsi al turistico-ricettivo per queste strutture viene limitata da 90 a 60 giorni all’anno e nei soli mesi di luglio e agosto.

 “Con questo piano – aggiunge Del Re -, facendo tesoro anche dell’esperienza del regolamento urbanistico passato e della pandemia che abbiamo vissuto, compiamo delle scelte di campo importanti anche sul tema ambientale: per la prima volta il piano contiene la mappatura delle isole di calore e, quindi, gli interventi che saranno necessari per mitigare il clima”. Firenze punta poi alla ‘prossimità’, facendo del rione la giusta dimensione di sviluppo urbano. E riducendo le distanze, si limita l’utilizzo dell’auto e si crea anche comunità. Insomma, evidenzia Del Re, “vogliamo puntare su una ‘Firenze Giusta’, che metta al centro il tema della lotta alle diseguaglianze, alle rendite di posizione ed agli investimenti legati solo alla Firenze turistica”. Previsti poi il divieto del cambio d’uso dei fondi commerciali al piano terreno per essere trasformati in residenze o adibiti ad altre destinazioni, la valorizzazione dei centri commerciali naturali e l’individuazione di aree per camperisti agli ingressi della città.

Un capitolo a parte è ‘Cultura ovunque’ che prevede poi la creazione di un nuovo ‘attrattore culturale’ per quartiere, fuori dal centro storico (ex Ogr e Manifattura Tabacchi con il polo dell’arte contemporanea; Stadio Nervi con il museo del calcio e dello sport; Memoriale di Auschwitz come partenza del Museo diffuso della Resistenza; Museo dell’acqua e dei cambiamenti climatici al Parco Florentia; Museo del Futuro e delle nuove tecnologie in viale Guidoni). Viene inoltre pianificato un Ecocentro per quartiere, che rientra nel piano di raccolta dei rifiuti ‘Firenze città circolare’, e si favorisce il ricorso alle energie rinnovabili grazie all’installazione di impianti fotovoltaici e pannelli solari. Infine, la mobilità, con le nuove linee tramviarie, i parcheggi scambiatori (preferibilmente sotterranei) e i parcheggi diffusi in centro storico e nei quartieri. E poi ancora: Scudo verde, Bicipolitana, zone 30, bike boxes, pedibus e mobilità elettrica.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.