Tag sui muri, ancora uno sfregio per Santo Spirito

Non bastano bottiglie di birra vuote abbandonate sulle scalinate e persone che urinano sui muri. Adesso sono comparsi anche graffiti. E i residenti insorgono: “Basta, non ne possiamo più: qui ci vuole la cancellata”

Non bastavano le bottiglie di birra vuote e i bicchieri di plastica abbandonati sul sagrato e sulle scalinate insieme ai contenitori per pizza da sporto triste lascito della ennesima serata alcolica consumata sugli angoli dell’abside esterno oltre agli urli, agli schiamazzi e alla musica suonata ad altissimo volume.

L’ennesimo sfregio per la Basilica di Santo Spirito porta la firma dei “tag” eseguiti probabilmente con bombolette spray e apparsi ieri sui muri della chiesa lato via del Presto di San Martino in una escalation di oltraggi che sembra non avere mai fine. Da mesi i residenti riuniti in Comitato protestano per una situazione sempre più insostenibile aggravata anche dai sempre più frequenti episodi di persone che non si fanno troppi scrupoli ad espletare i propri bisogni agli angoli del luogo sacro come più volte documentato anche su queste pagine. Gli abitanti del quartiere hanno raccolto un vero e proprio dossier di tutti gli affronti che il monumento realizzato dal Brunelleschi in una delle piazze più affascinanti della città ha dovuto subire e lo hanno trasmesso al Comune e alla Procura, ma fino a questo momento nulla si è mosso in maniera decisa per far terminare questa deturpazione continua.

E tornano a gran voce a domandare l’installazione di una recinzione per proteggere la chiesa. “Basta – dicono con rabbia e tutti in coro – non ce la facciamo più. Non è possibile andare avanti così. Imploriamo il Comune, di concerto con la Soprintendenza, di mettere fine a questo scempio, predisponendo la cancellata a protezione della Basilica monumentale di Santo Spirito. Sono vandali. Sono tanti, troppi. La Basilica va protetta. Non si può più assistere impotenti a questa costante distruzione del patrimonio culturale cittadino”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.