Tavolini all’aperto e stop alla Ztl notturna: per i residenti una scelta scellerata

Folla e tavolini a Santo Spirito per l'aperitivo

Comitati all’attacco dopo le due decisioni adottate dal Comune per venire incontro alle attività economiche provate dall’emergenza Covid. “Siamo in zona rossa e si facilita l’ingresso in Centro”. Palazzo Vecchio: “Non ci saranno problemi”

L’assessore al Commercio Federico Gianassi

Tavolini all’aperto fino al 31 dicembre prossimo e in più la possibilità di installare ombrelloni removibili in tinta unita preferibilmente marrone. Il regolamento per le occupazioni di suolo pubblico recentemente approvato dal consiglio comunale per venire ulteriormente incontro a bar, ristoranti ed esercizi simili provati pesantemente dalla pandemia, però preoccupa i residenti convinti (e a buon titolo) che insieme alla sospensione della Ztl notturna estiva si possano riproporre fenomeni di assembramento accompagnati da schiamazzi, degrado, e nottate alcoliche ogni oltre ragionevole tolleranza. “Vogliamo continuare a sostenere l’economia cittadina e l’occupazione e garantire maggiore sicurezza alle persone” ha spiegato in aula Gianassi. “Siamo in zona rossa, la crisi sanitaria è ancora forte e appena i dati lo consentiranno e tornerà ad essere possibile, riteniamo che l’utilizzo di spazi all’aperto serva ad assicurare distanziamento e aiutare le attività a lavorare. Per questo abbiamo deciso di dare questa opportunità per tutto l’anno”.

e il collega alla Mobilità Stefano Giorgetti

Sedie e tavolini in più fuori dai locali dunque saranno gratuiti per tutto l’anno. A questo si aggiunge l’azzeramento del Cosap da gennaio a giugno 2021 per i dehors di ristoranti, bar, pasticcerie e per gli ambulanti dei mercati, approvato con la manovra di bilancio (vale 6 milioni circa, con contestuale rinvio di tutte le scadenze Cosap al 31 luglio, tempo utile per intervenire nuovamente). Le attività  dunque che hanno ottenuto l’autorizzazione lo scorso anno potranno mantenere l’occupazione straordinaria già approvata. Quelle che invece vogliono fare richiesta, vedranno riaperti i termini per presentare domanda.

Le due decisioni però scontentano pesantemente i residenti: da Sant’Ambrogio a Santo Spirito passando per Santa Croce e finendo a San Lorenzo. Di “scelta scellerata” parla senza mezzi termini il comitato “Ma noi quando si dorme”. “Siamo in zona rossa – aggiungono – e il Comune facilita l’ingresso in Centro, andando contro a quanto stabilito dal Governo. Si impediscono le fiere ma poi si permette alle persone di riversarsi in centro. E’ una contraddizione e la gente è esasperata”. Sulla stessa linea anche il Comitato di residenti di Santo Spirito che ci va giù duro: “Tutti i discorsi fatti dal sindaco Nardella e degli assessori su come ripensare a una Firenze più vivibile e per riportare la gente a vivere in centro sono parole al vento. Sarà un vero e proprio inferno”.

Da Palazzo Vecchio però assicurano che non ci saranno problemi. La Ztl estiva notturna sarebbe dovuta scattare dal primo giovedì di aprile (ieri) e avrebbe comportato il divieto di transito per i non autorizzati nei settori A, B e O dalle 23 di giovedì alle 3 di venerdì, dalle 20 di venerdì alle 3 di sabato e dalle 16 di sabato alle 3 di domenica; nei settori F e G dalle 23 di giovedì alle 3 di venerdì, venerdì e sabato stesso orario. Ma nota l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti è un provvedimento inutile visto che il coprifuoco scatta alle 22. Confermati i 36 posti per i residenti in piazza del Carmine, legati alla proroga dell’iniziativa dei tavolini. Basterà per far convivere il giusto diritto al riposo e al silenzio dei residenti con le esigenze delle categorie commerciali stremate dall’emergenza Covid? Qualche dubbio è più che legittimo.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.