Terremoto Lega: espulsi Montelatici e Cocollini che con Bocci lanciano “Centro”

Emanuele Cocollini e, a destra, Antonio Montelatici

Già costituito il nuovo gruppo a Palazzo Vecchio. La formazione politica potrà contare anche su Marco Passeri e Sergio Massai (Quartiere 1), oltre a Vittorio Battini a Empoli tutti allontanati. Bussolin: “Troppi comportamenti difformi alle indicazioni del partito”

Ubaldo Bocci

Terremoto nella Lega fiorentina. Lasciano Antonio Montelatici,  il vicepresidente del Consiglio comunale Emanuele Cocollini, i Consiglieri del Q1 Marco Passeri e Sergio Massai. Con loro anche Vittorio Battini, consigliere comunale a  Empoli. Daranno vita a  “Centro” la nuova formazione politica, di cui sono stati già costituiti i gruppi sia a Palazzo Vecchio che al Quartiere 1, che potrà contare anche sull’apporto di Ubaldo Bocci ex portavoce del centrodestra e a questo punto anche ex Gruppo Misto. Centro verrà presentato ufficialmente lunedì alle 11 in Sala Macconi e subito dopo debutterà nella riunione dell’assemblea civica prevista per le 14.30. “Siamo stati bene nella Lega, abbiamo condiviso tante battaglie e tante posizioni: dobbiamo solo ringraziarli se ci hanno permesso di arrivare fin qui” dice Montelatici che rimanda però motivazioni e spiegazioni all’incontro di lunedì.

Durissimo il commento del capogruppo del Carroccio Federico Bussolin: “Con tante persone che si stanno avvicinando alla Lega in questo periodo a Firenze e in Toscana, per rispetto a elettori, iscritti e cittadini occorre a volte allontanare chi non contribuisce alla crescita del movimento e alla vita della nostra città. In questa ottica, per coerenza e rispetto di chi si impegna, sono stati adottati tre provvedimenti di allontanamento nei confronti di due consiglieri comunali di Firenze e di un consigliere di quartiere. Si tratta di Emanuele Cocollini, consigliere a Palazzo Vecchio, depennato dal libro soci, e del collega Antonio Montelatici, militante del partito espulso insieme a Marco Passeri, consigliere del Quartiere 1 – Centro Storico. La decisione giunge dopo vari comportamenti tenuti in Consiglio comunale e nella vita di partito, che li ha visti spesso agire in difformità alle indicazioni che erano state concordate all’interno del gruppo consiliare, in linea con quelle del partito, sfociate con situazioni che hanno messo in difficoltà i colleghi e i responsabili della Lega, ma anche per una limitata partecipazione alle attività che un partito che fa del rapporto con i cittadini la sua forza richiede a tutti, indipendentemente dai ruoli ricoperti e che si traduce in presenza, proposte e progetti.  Adesso la decisione dei vertici del partito su richiesta dei dirigenti fiorentini del Carroccio che hanno ne hanno chiesto l’allontanamento”. 

E in serata arriva anche un altro addio pesante in casa Lega, quello del consigliere metropolitano Alessandro Scipioni in forte dissenso con le scelte fin qui portate avanti dal commissario regionale Mario Lolini. “Dopo 16 anni – afferma in una nota – per me è un momento veramente difficile ma le ultime scelte del commissario regionale non sono soltanto inaccettabili, ma stanno portando avanti una epurazione arbitraria di chiunque non si allinei immediatamente o non gli sia gradito. L’espulsione di tre eletti, miei amici personali ai quali va la mia solidarietà, senza neanche una convocazione, degna di un processo inquisitorio è qualcosa di moralmente, politicamente e personalmente inaccettabile. Non sono diventato leghista, dunque federalista, liberale ed identitario per accettare supinamente le scelte scriteriate ed illogiche di un uomo che ha perso ogni contatto con la realtà, con l’opportunità politica ed anche con il mero decoro comportamentale. Io resto leghista, ma sinceramente non posso permanere in una struttura dittatoriale. Con tutto l’affetto per chi fa i gazebo, per chi attacca i manifesti, per chi è un militante ma tanto non viene mai coinvolto nelle scelte vado via con il cuore che piange ma con la coscienza pulita. E con la sola consolazione che non duro avere più niente a che vedere con il commissario regionale ed anche con il capogruppo in città di Firenze perché su una scelta del genere dovrebbe andare sulle barricate e difendere le persone che i cittadini hanno eletto”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.