Terza torre della Regione a Novoli, via ai carotaggi per perfezionare il progetto

Sarà la nuova sede della Regione. Ieri il sopralluogo del Governatore toscano Eugenio Giani: “Sarà pronta in quattro anni”

Via ai carotaggi per perfezionare il progetto e procedere, all’inizio del 2024, alla gara d’appalto europea i lavori. Entra nel vivo la realizzazione della cosiddetta Terza Torre della Regione Toscana, prevista accanto agli uffici già esistenti a Novoli, fra il parco di San Donato e il tribunale. Ieri mattina, il presidente Eugenio Giani ha fatto un primo sopralluogo al cantiere, dove sono in corso le indagini geologiche e geotecniche per perfezionare i progetti delle fondamenta in base all’effettiva conformazione del terreno. Insieme al governatore c’erano il responsabile unico del procedimento (Rup) Michele Mazzoni della direzione opere pubbliche della Regione e il professor Carlo Terpolilli di Ipostudio e associati, che ha vinto il concorso di idee (Terza Torre a Novoli, Giani:“Un investimento, per lavorare meglio e più vicini ai cittadini” – La Martinella di Firenze).

«Stanno procedendo gli interventi preliminari – ha detto Giani – che ci porteranno nel 2027 ad avere qui la sede della Regione, la nostra casa. Dopo il concorso, stiamo effettuando i saggi geologici per arrivare ad appoggiare stabilmente le fondamenta dell’edificio. Nella Torre troveranno posto 700 dipendenti, su 3300 totali: quindi metà del personale della Regione sarà dunque qui a Novoli in quello che diventerà il polo direzionale della contemporaneità. Terza Torre significa collegamento con l’autostrada, con la ferrovia e ridurre le distanze con i 273 comuni della Toscana. La nostra idea è  che qui vengano anche il presidente e la giunta perché si è più vicini all’autostrada, all’Alta velocità e al collegamento con la Toscana, in una concezione più funzionale in stile con il Pirellone di Milano o il palazzo delle Esposizioni  a Bologna. Quindi una semplificazione rispetto al traffico in città. Per la Regione la terza torre significa collegamento con l’autostrada, con la ferrovia, ridurre le distanze con i 273 comuni della Toscana”.

La Torre si svilupperà per due piani interrati sotto il livello del suolo, adibiti anche a parcheggio, e 13 piani fuori terra. In tutto svetterà per circa 50 metri, che diventeranno 64 con il giardino pendile e gli alberi previsti all’ultimo piano: più o meno il doppio delle attuali palazzine della Regione. Un impatto importante sullo skyline fiorentino che ha fatto e fa discutere. Dal nono all’undicesimo piano ci saranno gli assessorati, all’ultimo la presidenza. Per costruire la Terza Torre, la Regione ha stanziato 35 milioni di euro, che arriveranno a 52 per l’intera riqualificazione del centro direzionale, che uniformerà gli immobili esistenti al nuovo edificio. «Oltre ai saggi geologici – ha aggiunto Mazzoni – abbiamo fatto vari sopralluoghi con tutte le società di sottoservizi per arrivare all’inizio dell’anno prossimo con un progetto cantierabile e realizzabile». «Il nostro è un progetto iconico, singolare, particolare, più alto del solito – ha aggiunto Terpolilli – anche se non un grattacielo. È un edificio della contemporaneità, perché Firenze non è solo la storia e il Rinascimento, ma anche il futuro».

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.