Tra eros, religione e poesia il viaggio di Antonio Petrocelli nel mondo del vino

Lo spettacolo in scena sabato 28 gennaio al Teatrodante Carlo Monni. “Sarà un racconto umoristico che arriva fino ai nostri giorni fra citazioni colte e aneddoti popolari”

Un racconto tra aneddoti e curiosità, intrecci e poesia, ispirati a grandi storie sul nettare degli dei. Questo è “Cin Cin – Incontro col vino”, lo spettacolo di e con Antonio Petrocelli, volto noto dei film di Nanni Moretti, Francesco Nuti, Marco Bellocchio, Carlo Mazzacurati e Daniele Lucchetti, che andrà in scena sabato 28 gennaio ore 21.00 al Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio(Piazza Dante 23, Firenze). Nell’ambito della rassegna “Teatro nel teatro”, che trasforma il palcoscenico del Dante in un vero e proprio “ridotto” a cura di Fondazione Accademia dei Perseveranti e con la direzione artistica di Andrea Bruno Savelli, un viaggio attraverso i secoli da Noè a Giacomo Tachis, con un omaggio speciale al grande enologo fiorentino padre dei vini Super Tuscan e responsabile del cosiddetto Rinascimento dell’enologia italiana (ingresso 12€, info www.teatrodante.it).

“Mi piace pensare che il vino si sia assicurato un futuro agganciandosi a tre elementi: eros, religione e poesia” dice Petrocelli. “In una favola poetica dell’autore tedesco Friedrich Holderlin si narra che in un tempo felice uomini e divinità convivessero sulla terra. Quando gli dei decisero di andarsene, come promessa di ritorno lasciarono il vino. Durante lo spettacolo ripercorro testimonianze e racconti legati a questa amatissima bevanda, dalla civiltà greca agli umanisti fino all’Ottocento italiano con Manzoni e Pascoli, entrambi grandi bevitori. Anche Leopardi nello Zibaldone, facendo saltare tutti i luoghi comuni sulla sua figura, riconosceva al vino la capacità di allontanare tutte le amarezze della natura, e Carducci ci ha lasciato addirittura una poesia dedicata a una bottiglia di Valtellina. Dobbiamo anche ricordare che la prima cosa che fece Enea una volta giunto sulle sponde del Tevere fu offrire coppe di vino in ringraziamento Giove, da che ne consegue che l’Italia è stata letteralmente battezzata col vino. Sarà un racconto umoristico che arriva fino ai giorni nostri in un alternarsi di citazioni colte e aneddoti popolari”.

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