Viareggio si candida a Capitale della cultura nel nome di Giacomo Puccini

L’annuncio del sindaco Giorgio Del Ghingaro durante l’inaugurazione a Torre del Lago dell’auditorium intitolato alla nipote Simonetta motore infaticabile delle memorie pucciniane fino alla morte avvenuta quattro anni fa. “Viareggio vuole rilanciarsi verso l’obiettivo di diventare una vera città europea”

Simonetta Puccini

Nel nome di Giacomo Puccini Viareggio si candida a capitale della Cultura 2024. E la scelta non è affatto casuale perché in quell’anno cadrà il centenario della scomparsa del compositore lucchese la cui popolarità non conosce confini. A ribadirlo è stato il sindaco della città balneare Giorgio Del Ghingaro durante l’inaugurazione a Torre del Lago del nuovo auditorium omaggio alla nipote Simonetta instancabile sacerdotessa delle memorie pucciniane fino al giorno della sua scomparsa avvenuta nel 2017. Un percorso ancora lungo quello della candidatura che culminerà il prossimo ottobre con la presentazione pubblica del progetto in cui il primo cittadino viareggino crede molto per aprire la città all’Europa dopo quella zona d’ombra causata dal dissesto finanziario di 53 milioni di euro del 2014.

Ma anche un percorso a piccoli passi che comprenderà nei prossimi due anni la ristrutturazione del Gran teatro all’aperto e di Villa Taliedo a Torre del Lago oltre a tutti i luoghi storici e della cultura viareggina: piazza Puccini, piazza Cavour, la Terrazza della Repubblica, ma anche la Gamc, galleria di rilievo regionale unica nel suo genere in tutta la Toscana, il museo del Carnevale, la Cittadella, villa Paolina, il museo della Marineria. Non ultima Villa Borbone che ospita da quest’anno la Fondazione Isyl (Italian Superyacht Life), il primo Campus per le professioni del mare. Il Comune poi ha chiesto di acquisire la villa del Maestro a Viareggio al quartiere Marco Polo che attualmente è di proprietà della Fondazione Puccini di Lucca. L’idea è quella di metterla in sicurezza (i lavori vengono eseguiti proprio in questi giorni), ristrutturarla e poi porla alla fruizione di cittadini e visitatori come ulteriore tassello dei percorsi pucciniani.

Un momento del concerto della soprano Benedetta Torre

“E’ un percorso che ci siamo impegnati a fare con grande entusiasmo – spiega Del Ghingaro – fatto di tante tappe, che appartengono non soltanto ai luoghi fisici ma anche immaginati della città. Viareggio si vuole affacciare al mondo in un’altra veste con lo slancio che ha in questi ultimi anni, si vuole rilanciare verso quell’obiettivo che è alla sua portata di diventare una vera città europea. Occasioni come l’inaugurazione dell’auditorium intitolato a Simonetta Puccini servono proprio a questo: a valorizzare il nome della città e del Maestro, a dare un’altra immagine di una Viareggio che abbiamo immaginato fino a poco tempo fa e che con queste occasione si rende sempre più concreta. Simonetta ha tenuto questo luogo in maniera encomiabile, ha fatto degli sforzi clamorosi e non posso che ringraziarla a nome di tutta la città. Grande lavoro ha fatto anche la Fondazione perché quest’opera di ristrutturazione è veramente imponente”. Una città dunque che si propone polo storico, artistico e culturale di rilevanza nazionale e internazionale.

L’auditorium, elegantissima ristrutturazione di un ex-albergo in grave disuso, attaccato alla villa del Maestro dove nacquero eroine e melodie immortali, ospiterà concerti, eventi, incontri, giornate di studio e consentirà anche di allestire piccole esposizioni con il numeroso materiale conservato nell’archivio Puccini e non esposto al pubblico. Può contenere 100 persone e accanto troveranno spazio gli uffici della Fondazione che ha preso il nome di Simonetta Puccini all’indomani della scomparsa della nipote del Maestro. Al piano superiore ci sarà anche una foresteria. La direzione è affidata al presidente Giovanni Godi, coadiuvato da Patrizia Mavilla e Irene Orlandi rispettivamente Direttore e vice direttore di Villa Puccini.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.