700 anni dalla morte, Dante riceve l’omaggio di Firenze

La maschera di Dante donata da Alessandro D'Ancona e sul leggio il canto 28° dell'Inferno

Presentate nel Salone dei Cinquecento, alla presenza del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini, le celebrazioni in onore del Sommo Poeta che si apriranno domani al Quirinale con la mostra di Massimo Sestini

Del Franchi ho parlato varie volte col sindaco, ma non oggi”. Poco più di dieci parole quelle usate da Dario Franceschini sul restyling dello stadio, vicenda che sta appassionando in modo ossessionante la città alla luce pure dell’ultimo botta e risposta tra il presidente della Fiorentina Rocco Commisso e il primo cittadino Dario Nardella.

Forse anche più delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri presentate questa mattina nel Salone dei Cinquecento alla presenza tra gli altri del neo presidente della Regione Eugenio Giani, del prefetto Laura Lega, del Soprintendente Andrea Pessina, del Sovraintendente del Maggio Alexander Pereira, del direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt e dei rappresentanti delle principali istituzioni culturali cittadine oltre naturalmente del Ministro per i Beni culturali.

Molti i progetti previsti e altri ancora in fieri per “Dante 20 21”. Un calendario ricchissimo, che durerà oltre un anno, su cui già spicca un appuntamento di grande rilievo: l’inaugurazione, domani 3 ottobre nella Palazzina Gregoriana del Quirinale a Roma, della mostra fotografica di Massimo Sestini “Dante 700” che racconta la presenza del Sommo Poeta ai giorni nostri e successivamente sarà a Firenze per poi fare tappa in altre città straniere.

“Si tratta di un programma di altissimo livello – ha detto il sindaco Nardella – che riunisce tutte insieme iniziative e istituzioni di grande prestigio a partire dal Quirinale e che avrà il suo culmine nel museo della lingua italiana che nascerà a Santa Maria Novella. Dante è il simbolo e l’icona della cultura italiana nel mondo ma è anche uno straordinario patrimonio popolare, non riservato alle élite, ma a disposizione di tutti”.  

Tra i progetti più interessanti ‘In cammino con Dante’, viaggio a piedi tra Firenze e Ravenna; la mostra multimediale Dante Poeta Eterno di Felice Limosani in Santa Croce, progetto che nasce dalle incisioni di Gustave Dorè e comprende anche lezioni di didattica digitale con realtà virtuale in carceri e ospedali; COMOEDIA21, in collaborazione tra il Museo Novecento e l’Associazione culturale Mondo Estremo che prevede una lettura pubblica integrale itinerante della Divina Commedia; la mostra ‘Dante e il suo tempo nelle biblioteche fiorentine’ coinvolgendo le biblioteche Mediceo-Laurenziana, Riccardiana e Nazionale a cura della Società Dantesca Italiana.

“Avremo decine e decine di progetti – ha aggiunto l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi – per un settecentenario molto articolato e corale, senza barriere nelle discipline artistiche, che racconterà cosa ha rappresentato e ancora oggi rappresenta Dante a 360 gradi. Ringrazio tutte le istituzioni, enti e associazioni che hanno partecipato a un lavoro di coordinamento appassionante che sono certo permetterà grandi risultati”.  

Lavorare sul patrimonio culturale italiano meno conosciuto sarà l’obiettivo dei prossimi mesi del Ministero per i Beni culturali: “Il turismo tornerà – ha concluso Franceschini – imponente e impetuoso come era a fine di gennaio di quest’anno in Italia. Oggi le città d’arte sono vuote, sono quelle che hanno subito il contraccolpo della crisi dall’emergenza Covid. Ma il turismo in Italia tornerà e quindi ci sarà bisogno di distribuirlo. Non soltanto nei luoghi più famosi ma nei musei minori, nelle parti minori del Paese. Per questo stiamo lavorando sui borghi, sui cammini, su tutte quelle forme di turismo che distribuiscano la crescita”.

Con un’ultima stoccata ai B&B: “Stiamo lavorando a una norma che li riporti nella logica in cui sono nati: quella di ospitare le persone per far vivere loro un’esperienza in casa. Se compri un condominio per trasformarlo in B&B non sei più in quello spirito ma diventi un imprenditore mascherato”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.